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Berlusconi: felici per eliminazione tassa su casa, Renzi mi copia come…

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Berlusconi: felici per eliminazione tassa su casa, Renzi mi copia come a scuola

«Siamo felici per questa soluzione di togliere la tassa sulla casa, perché la casa è una cosa sacra». Lo ha detto Silvio Berlusconi parlando alla manifestazione degli amministratori locali a Roma, in merito all'abolizione della tassa sulla prima casa prevista dalla manovra del governo Renzi. Ma il leader di Forza Italia non ha risparmiato attacchi al premier, rimproverandogli di “copiargli” il programma di governo. E ha definito la legge di stabilità una «partita di raggiro, come è avvenuto già sugli 80 euro».

Berlusconi: Renzi ha pulsioni autoritarie, va fermato
Quanto a Renzi «ha mostrato pulsioni autoritarie». E «non dobbiamo consentire che questo avvenga nel nostro Paese» Di qui l’obiettivo di «iniziare una crociata di democrazia, una catena di sant'Antonio della libertà».

«Premier mi copia, come a scuola»
«Sono abituato: a scuola mi copiavano tutti, ora mi copia anche Renzi - ha detto Berlusconi - Mi sembra di essere tornato ai tempi della scuola, dove i miei compagni mi copiavano sempre». Gli esempi? «Renzi ha copiato l'innalzamento del limite del contante e l'abolizione dell'imposta sulla casa, su cui dobbiamo essere felici, se manterranno la promessa, perché si va incontro a quella cosa sacra che è la casa, un pilastro su cui costruire la sicurezza per l'avvenire della propria famiglia». Poi l’ex Cavaliere ha aggiunto: «Lo ringrazio, se io due volte al giorno sono nel giusto, lui in un anno la prima cosa giusta che dice è che toglie la tassa sulla casa».

«Centrodestra unito è più forte del Pd»
Quanto alle strategie per il futuro, Berlusconi ha ribadito la necessità di un asse conm la Lega. «Per vincere dobbiamo essere uniti: già oggi i partiti del centrodestra insieme sono più forti del Pd da solo», ha sottolineato l’ex Cavaliere. E ha spiegato: «Il Pd vuole andare da solo, lo dimostra la legge elettorale, e ha tagliato i ponto con gli altri partiti. Noi dopo lo spettacolo disgustoso del mercato al Senato, dobbiamo recuperare i delusi che sono aumentati e non vanno a votare e non sono persone di sinistra. Non sono gli incazzati perché quelli votano per Salvini o per Grillo, ma sono i moderati».

«Mi hanno fatto fuori e i topi hanno fatto festa, sì a vincolo mandato»
Il leader di Fi è tornato a parlare dei «colpi di stato» che ci sono stati dopo le sue dimissioni e dei «tre governi non eletti». Poi citando un proverbio in dialetto milanese che suona come “quando il gatto non c'è i topi ballano”, ha aggiunto: «I topi alla Camera e al Senato hanno fatto festa: ben 49 senatori eletti nel centrodestra hanno dato il voto a un senato pasticciato che non funziona». Di qui l’avvertimento finale: «Chi cambia partito va a casa. Serve il vincolo di mandato per gli eletti dal popolo».

«Io come Gesù, ho subìto processi politici»
Dopo aver infine ricordato «la sentenza politicizzata» con cui è stato « tolto di mezzo», ha rincara rincarato la dose: «Io ho una cultura sui processi politici, partono da Socrate - ha detto - anche Gesù ha avuto un processo politico. Poi ci sono i processi staliniani e infine i processi a Berlusconi. Quando sarò meno giovane scriverà un libro».

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