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Raccolta differenziata, l’Italia cresce ma a macchia di leopardo

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Raccolta differenziata, l’Italia cresce ma a macchia di leopardo

L'Italia riprende a “produrre” rifiuti urbani, segno di una ripresa dei consumi, e continua i suoi progressi nella raccolta differenziata e nell'avvio a riciclo. Ma con la solita “macchia di leopardo”, rappresentata da aree, regioni, comuni piccoli e grandi in anticipo sull'obiettivo del 50% che l'Ue ha fissato per il 2020, e il resto d'Italia, soprattutto al Sud, in più o meno consistente ritardo. È quanto emerge dal quinto Rapporto Anci Conai sulla raccolta differenziata e sull'avvio a riciclo presentato oggi a Roma.

«Otto regioni italiane, una in più dell'anno scorso raggiungono l'obiettivo Ue con sei anni di anticipo l'obiettivo del 50% di avvio a riciclo, mentre oltre 3mila comuni centrano l'obiettivo con un aumento percentuale a doppia cifra», ha spiegato il delegato Anci per energia e ambiente, Filippo Bernocchi, nel presentare i dati relativi all'anno 2014 e ricavati dalla banca dati ufficiale costruita con l'apporto dei comuni italiani e degli operatori convenzionati con i consorzi di filiera.

L'analisi dei dati indica in generale un leggero aumento della produzione di rifiuti solidi urbani nel 2014 rispetto al 2013, frutto evidentemente di una ripresa dei consumi e quantificata in un +2,03%, affiancata da un aumento della raccolta differenziata, cioè delle attività di recupero selezionato di imballaggi e materiali riciclabili pari al 3,67%.
Il successivo avvio a riciclo effettivo del materiale raccolto è una realtà consolidata in molte aree del Paese, soprattutto al centro nord, dove pressoché tutte le regioni sono intorno al 50% di materiale riciclato. Al contrario, al sud, dove pure si registrano innegabili progressi, le regioni restano in forte ritardo sulla tabella di marcia.

Le regioni “virtuose” sono quelle giunte al traguardo l'anno scorso, Piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Sardegna, e l'Emilia Romagna, arrivata quest'anno al 50%. Aumenta anche il numero dei comuni giunti al traguardo chiesto dalle direttive europee: 3.141, il 40% in più dell'anno scorso. Tra questi, le nove amministrazioni comunali e le due aree metropolitane che Anci e Conai hanno premiato quest'anno per ciascuna classe dimensionale: San Giovanni in Persiceto, Bacoli, Mantova, Fano, Pozzuoli, Guidonia, Parma, Modena, Ravenna, Torino e Milano. Il sistema nazionale di riciclo si basa sulla raccolta differenziata nei comuni e sul successivo avvio a riciclo degli operatori dei consorzi di filiera e coinvolge, attualmente, 7.800 comuni italiani, per un totale di oltre 59 milioni di cittadini.

Ebbene, l'intera rete Anci-Conai mostra di funzionare piuttosto bene in tutta Italia, dal momento che “gestisce” oltre 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti di imballaggio (+7.7% rispetto al 2013). Risultati che reggono il confronto con altri Paesi europei, nonostante i ritardi e le disfunzioni delle regioni meridionali, che pure moltiplicano gli sforzi ed evidenziano segni di recupero. Emblematico il caso Campania, dove i dati regionali sarebbero più che positivi se non includessero il “peso” dei ritardi accumulati dal Comune di Napoli.

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