Italia

Roma, Marino studia il ritiro delle dimissioni. M5s rilancia:…

  • Abbonati
  • Accedi
campidoglio

Roma, Marino studia il ritiro delle dimissioni. M5s rilancia: «Mozione congiunta con il Pd per sfiduciarlo»

Il sindaco dimissionario di Roma Ignazio Marino è in Campidoglio per un'altra giornata di lavoro. Nessuna decisione è stata ancora presa sull'eventualità che Marino riferisca in Assemblea capitolina, la cui convocazione spetta alla riunione dei capigruppo attesa in settimana. In Campidoglio si attendono anche sviluppi sulle mosse del sindaco all'indomani della manifestazione di sostegno organizzata dai suoi supporter in piazza del Campidoglio, nel corso della quale Marino ha lasciato intendere («non vi deluderò») di essere orientato al ritiro delle dimissioni. Ma le reazioni arrivate dal Pd sono state ferme: indietro non si torna, l'esperienza della “Giunta marziana” è al capolinea. «Da un punto di vista tecnico ci sono le dimissioni di Marino in campo - ha chiarito la a presidente dell'aula Giulio Cesare Valeria Baglio - Qualora le ritirasse il regolamento parla chiaro, o si presenta una mozione di sfiducia che deve essere scritta da 18 consiglieri e poi votata in Aula da 25 oppure si può ricorrere alle dimissioni contestuali di 25 consiglieri».

Ipotesi mozione di sfiducia. Giunta alle 16
Con i voti dei soli 19 consiglieri Pd la sfiducia a Marino rischia di non passere, e con Sel incline comunque a voler ascoltare le ragioni del sindaco in Aula, opzione che il Pd vuole evitare ad ogni costo, il modo più sicuro per tagliare il fiato al sindaco-ciclista sarebbe chiedere l'aiuto dell'opposizione, altro scenario inviso al Pd al momento. Di fronte a una strenua resistenza di Marino, c'è chi sostiene che i consiglieri del Pd sarebbero pronti a dimettersi per metterlo spalle al muro. Certo è che la mozione di sfiducia è bocciata dal capogruppo Pd in Campidoglio, Fabrizio Panecaldo, che ha dichiarato: «Io non voglio votare atti con le destre, con chi ha sfasciato Roma e ha creato Parentopoli. Io personalmente lo escludo ma il ragionamento deve essere collettivo e ognuno ha la sua posizione. Se me lo chiede il partito? Magari potrei dimettermi da capogruppo». Nelle prossime ore, comunque, il nodo sarà sciolto e la Giunta delle 16, presieduta dallo stesso Marino, potrebbe essere il momento decisivo per dirimere le ultime incertezze.

Causi: arroccamento Marino senza sbocco politico
In casa Pd sono quasi tutti schierati contro Marino. «A me pare che la posizione di Marino sia quella di un arroccamento privo di sbocco politico», ha affermato all'Adnkronos il vicesindaco di Roma Marco Causi all'indomani della manifestazione pro Ignazio Marino in Campidoglio e delle parole del primo cittadino che, ai suoi sostenitori che gli chiedevano di ritirare le dimissioni, ha risposto «non vi deluderò».

Orfini: ma quale rivolta, sfiduceremo Marino
Ferma anche la posizione del commissario Pd romano, Matteo Orfini, fino a qualche settimana fa strenuo difensore di Marino. «È una storia finita, dai. Visto quanta gente c'era in piazza per Ignazio? Massimo rispetto, per carità, ma non mi è sembrata una rivolta popolare... Né mi sembra che Marino sia vissuto dalla città come un martire», ha affermato Orfini in un colloquio con Repubblica. E ha aggiunto: «Spero che Marino non ritiri le dimissioni. Che faccia prevalere l'interesse dei romani al suo. Che non scelga una strada incomprensibile. E sì, che eviti questo tritacarne al suo partito e preferisca l'amore per la città. Altrimenti vorrà dire che lo sfiduceremo».

Gruppo Pd: posizione non cambia in sintonia con partito
Il gruppo Pd intanto ostenta compattezza. «La posizione assunta dal Pd nazionale e da tutti noi non è mai cambiata rispetto al 12 ottobre, giorno in cui il sindaco ha presentato le sue dimissioni. Null'altro c'è da ribadire se non che ogni futura decisione sarà condivisa e concordata con il partito di cui facciamo parte e di cui fanno parte gli eletti a tutti i livelli». È quanto affermano i consiglieri Pd in Campidoglio, «a seguito della riunione del gruppo capitolino del Partito democratico», ribadendo «con grande nettezza che il gruppo consiliare e il Pd sono tutt'uno nel giudicare l'amministrazione Marino», e sottolineando che «in questi due anni abbiamo garantito alla citta' un lavoro costante nell'aula e nei territori. Mai come in questi giorni il gruppo del Pd e' stato unito, coeso e al servizio di quell'opera di ricostruzione di cui la citta' ha realmente bisogno», concludono i consiglieri dem.

Sel non voterà sfiducia a Marino in Aula
Sel (che da qualche mese non aveva più assessori in giunta, ma garantiva alla giunta Marino un appoggio esterno in consiglio comunale) sembra invece sempre più schierata invece a fianco di Marino. Fonti autorevoli del partito, citate dall’Ansa, fanno sapere che Sinistra ecologia e libertà non voterà nessuna mozione di sfiducia in assemblea capitolina contro il sindaco di Roma Ignazio Marino, «né con il Pd e né con la destra». La linea dei vendoliani è di «aspettare che il sindaco riferisca in Aula». Sel fa sapere di non prendere neanche in considerazione l'ipotesi di dimissioni dei consiglieri. Tutte le decisioni successive si prenderanno dopo l'intervento del sindaco in Aula Giulio Cesare, fanno sapere da Sinistra ecologia e libertà.

Sel: se Marino chiarisce in aula pronti a dargli via libera
Un’apertura a Marino è stata confermata invece Sel, «Noi crediamo che il passaggio istituzionale sia fondamentale, affinché Marino abbia la possibilità di spiegare la vicenda degli scontrini e di confrontarsi sul programma: se la pronuncia del sindaco è rispetto a un ritorno a quanto sottoscritto in campagna elettorale, noi siamo pronti a dare via libera a una sua continuità amministrativa» ha detto la consigliera comunale di Sel e vicepresidente dell'Assemblea Capitolina, Gemma Azuni.

M5S: pronti a mozione congiunta con Pd per sfiduciare Marino
Il M5s invece è pronto alla mozione di sfiducia con il Pd. «Se Marino dovesse rimangiarsi la parola data e presentarsi in aula, noi voteremo la sfiducia. Siamo pronti anche a fare una mozione congiunta con il Pd. Marino ha fatto delle politiche in totale continuità con le politiche di Alemanno» ha annunciato Marcello De Vito, consigliere comunale del M5S a Roma, intervenendo questa mattina a «Agorà» su Raitre.

Mafia Capitale, ex assessore Ozzimo resta ai domiciliari
Intanto resta ai domiciliari Daniele Ozzimo, l'ex assessore alla Casa del Comune di Roma coinvolto nell'inchiesta su Mafia Capitale. Lo hanno deciso i giudici del tribunale del riesame che hanno respinto un'istanza di scarcerazione presentata dal difensore. Proprio stamane è stata invece accolta dal gup Alessandra Boffi la richiesta di Ozzimo, il quale è accusato di corruzione, di essere giudicato con il rito abbreviato.



© Riproduzione riservata