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Legge di Stabilità, Cisl e Uil: stralciare norme su patronati e Caf

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audizioni al senato

Legge di Stabilità, Cisl e Uil: stralciare norme su patronati e Caf

La legge di stabilità «favorisce chi ha di più e crea difficoltà alle persone che hanno necessità». È il parere del segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ascoltata in audizione in Commissione Bilancio del Senato. Camusso ha citato come esempi «l'ennesimo taglio» a patronati e Caf e la possibilità di pagare gli affitti in nero. La leader della Cgil ha inoltre manifestato una «grandissima preoccupazione» sull'aumento a 3.000 euro della soglia del contante, soprattutto perché avrà degli effetti sul «pagamento degli affitti» delle abitazioni e nel settore del trasporto merci. Cisl e Uil hanno chiesto in particolare di stralciare le norme della legge di stabilità che prevedono tagli a patronati e Caf.

Camusso (Cgil): manovra non espansiva, correggere su Sud e giovani
La legge di stabilità, secondo Camusso «non è espansiva» e potrebbe diventarlo solo se il Parlamento intervenisse su «quello che manca: occupazione giovanile, Sud e pensioni». Forte la preoccupazione sul fronte lavoro. «Non vediamo elementi per l'occupazione giovanile - ha detto la numero uno della Cgil - e l'assenza di un cambiamento della legge Fornero è un ulteriore rallentamento rispetto alla possibilità di dare ipotesi di occupazione e di turnover per i giovani». Non solo. Il segretario della Cgil Susanna Camusso, durante un'audizione al Senato sulla legge di Stabilità ha espresso critiche anche sui tagli alle province. «Se possiamo ipotizzare che per i comuni non peggiori la situazione diverso è il discorso perle province - ha detto Camusso - che con questa scelta di taglio andranno in default, non so se tutte o quasi tutte, con problemi per i servizi ai cittadini e di ricollocazione dei lavoratori».

Cisl: stralciare norme su patronati e Caf
Più positiva l’analisi della Cisl che però non ha risparmiato critiche alla manovra. Il segretario confederale della Cisl, Maurizio Petriccioli, in audizione in Commissione Bilancio del Senato, ha chiesto di stralciare le norme della legge di stabilità che prevedono tagli a patronati e Caf. Secondo Petriccioli la manovra intraprende «una direzione espansiva, ma con dei limiti», rappresentati dall'assenza di risorse adeguate per il pubblico impiego e per la flessibilità delle pensioni e dalla necessità di anticipare al 2016 l'ampliamento della no tax area per i pensionati. Non solo. La legge di stabilità è stata definita «insufficiente sul piano dell'equità» e «troppo debole sul piano della domanda interna». Per sostenere i consumi, ha aggiunto Petriccioli, il taglio dell'Irpef dovrebbe essere anticipato.

Uil: più ombre che luci, manca flessibilità pensioni e Sud
La richiesta della eliminazione dei tagli a Caf e patronati, è stata avanzata anche dalla Uil, che in documento consegnato in commissione bilancio ha parlato di tagli previsti dalla manovra sono giudicati «ingiustificati e inaccettabili». Il segretario confederale della Uil, Guglielmo Loy, nel corso dell'audizione dei sindacati sulla legge di stabilità in Commissione Bilancio di Senato e Camera, ha ammesso il carattere «espansivo» della manovra, ma ha parlato di legge di stabilità con «più ombre che luci» perché «non ci sono provvedimenti mirati alla crescita economica» e «non è prevista la riforma della legge Fornero e il Sud». «L'aspetto più negativo - ha spiegato Loy - è il finanziamento, risibile, per il rinnovo dei contratti dei lavoratori del pubblico impiego: i 300 milioni stanziati per il 2016 equivalgono a un incremento di soli 8 euro lordi». Una scelta «in palese violazione della sentenza della Corte Costituzionale che ha prescritto la necessita' di rinnovare i contratti gia' a partire del 2015».

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