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Il Papa riceve il suo “ministro delle finanze”. Si apre nuovo…

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caso vatileaks-2

Il Papa riceve il suo “ministro delle finanze”. Si apre nuovo filone di inchiesta su intrusione informatica

Papa Francesco questa mattina ha ricevuto in udienza il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l'Economia. Non è all'apparenza un incontro straordinario, visto che praticamente ogni giovedì Bergoglio incontra il suo “ministro delle finanze”: le riunioni “a due” con i principali capi dicastero hanno una cadenza periodica ravvicinata e spesso sempre lo stesso giorno della settimana. Ma questa volta in effetti l'incontro è solo in apparenza una coincidenza, visto che arriva all'indomani delle rivelazioni sulle note spese del suo dicastero – contenute nel libro `Avarizia´ di Emiliano Fittipaldi - dove si diche che «da luglio 2014 a gennaio 2015 gli esborsi hanno toccato i 501 mila euro».

Anche altre questioni tuttavia dovrebbero essere entrate nell'agenda dell'incontro, come la lettera inviata dal Papa al segretario di Stato, Pietro Parolin, in cui si bloccano le assunzioni e si ribadiscono i paletti agli stipendi: secondo molti osservatori questa comunicazione avrebbe come principale destinatario proprio Pell e il suo dicastero, che pur avendo la competenza sulla gestione delle risorse umane, deve d'ora in avanti avere il nulla-osta della Segreteria di Stato per ogni decisione.

Il nuovo filone dell'inchiesta Vatileaks-2
Intanto sul fronte di Vatileaks-2 è stato confermato che Francesca Immacolata Chaouqui, la consulente arrestata e poi rilasciata dalla gendarmeria vaticana, e il marito Corrado Lanino, sono iscritti nel registro degli indagati della procura della Repubblica di Terni per estorsione e intrusione informatica. A quanto emerge, l'indagine del pm Elisabetta Massini è nata durante gli accertamenti dell'inchiesta sul disastro finanziario della diocesi umbra. Secondo l'ipotesi accusatoria, il marito della Chaouqui, un esperto informatico, avrebbe trafugato dati sensibili da vari computer, e insieme alla donna avrebbe poi usato questi dati per chiedere favori, incarichi di lavoro.

L'inchiesta, sarà a breve inviata per competenza territoriale dalla procura di Terni a quella di Roma, ha appreso l'Ansa in ambienti giudiziari. Gli inquirenti umbri mantengono un riserbo assoluto sul fascicolo. Questo è stato aperto dai pm ternani in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche emerse nell'indagine sulle presunte irregolarità nella compravendita del castello di San Girolamo, a Narni. Negli accertamenti condotti dal nucleo di polizia valutaria della guardia di finanza di Roma sarebbero stati ipotizzati intrusioni informatiche in computer riconducibili al Vaticano. Chaouqui e il marito sono stati quindi iscritti nel registro degli indagati e la loro posizione stralciata dal fascicolo sulla compravendita del castello.

La procura di Terni non avrebbe comunque compiuto alcun atto formale o investigativo nei loro confronti non ritenendosi competente a indagare. Nell'indagine sulla compravendita del castello di San Girolamo era stato coinvolto anche l'allora vescovo di Terni, monsignor Vincenzo Paglia. Su richiesta della stessa procura la posizione è stata poi archiviata dal gip. Il giudice ha infatti ritenuto «certa la totale estraneità» alle accuse di monsignor Paglia.

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