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Caso Yara, Cassazione: Bossetti resti in carcere

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in aula scintille fra accusa e difesa

Caso Yara, Cassazione: Bossetti resti in carcere

Restano immutate le esigenze cautelari per Massimo Giuseppe Bossetti, accusato dell'omicidio di Yara Gambirasio, la ragazza scomparsa il 26 ottobre 2010 dopo aver lasciato il Centro sportivo di Brembate di Sopra dopo l’allenamento di ginnastica ritmica. La prima sezione penale della Cassazione (sentenza n. 45385 si riferisce alla decisione del 7 luglio) sottolinea che la difesa non può far valere in sede cautelare le discrepanze riscontrate nelle analisi del dna mitocondriale su due delle tracce ritrovate, in cui non era individuabile il dna mitocondriale di Bossetti, poiché invece i test sul dna nucleare dicono che questo è sovrapponibile con quello di Ignoto 1; “né alcuna incidenza” può avere la nuova legge sulle misure cautelari, “atteso che tale novella non ha in alcun modo intaccato la presunzione di adeguatezza della custodia in carcere” a carico di Bossetti.

I motivi del ricorso
La difesa aveva presentato una seconda istanza di scarcerazione o di sostituzione delle custodia cuatelare in carcere, dopo che la prima era stata respinta, a seguito della perizia genetico-forense dei consulenti della procura sulle tracce rinvenute sul cadavere della ragazza. Secondo gli avvocati la conferma delle “incongruenze” tra la perizia e le conclusioni del Ris sarebbe stata la scelta dei pm di non chiedere il giudizio immediato. Tra i motivi di ricorso segnalavano anche il ridimensionamento del pericolo di reiterazione per il tempo trascorso in carcere, da valutare alla luce della nuovo legge, di maggio, sulla custodia cautelare.

La nuova istanza era stata rigettata dal riesame il 13 marzo
La nuova istanza era stata rigettata dal gip, il 10 febbraio di quest'anno, e poi dal riesame il 13 marzo, ribadendo la validità e la correttezza degli accertamenti scientifici. Sul caso c'è già un giudicato cautelare: la Cassazione chiamata a decidere una prima volta, il 25 febbraio 20015, aveva sottolineato come «l'identificazione di un essere umano si compie analizzando i marcatori autosomici del Dna nuclerare» e il profilo genetico di Ignoto 1 è sovrapponibile con quello di Bossetti «con un grado di affidabilità pari alla certezza statistica». Assunto sul quale si fonda il successivo giudizio del riesame, confermato dalla Cassazione nella sentenza depositata oggi. Secondo gli ermellini, «l'organo del riesame, nel farsi onestamente carico dell'incongruenza riscontrata nelle analisi del dna mitocondriale sulle tracce 31G19 e 31G20, in cui non era evidenziabile il dna mitocondriale del Bossetti ha chiarito: da un lato che tale discordanza non poteva comunque mettere in discussione il rinvenimento del dna nucleare dell'accusato sugli indumenti della vittima», «dall'altro che da parte di vari consulenti erano state fornite diverse possibili giustificazioni sulla rilevata non corrispondenza con marcatori genetici ipocondriali, tutte scientificamente valide».

Scintille fra accusa e difesa
Non sono mancati anche oggi momenti di tensione tra accusa e difesa nell'udienza del processo per l'omicidio di Yara Gambirasio. Nelle fasi iniziali il pm Letizia Ruggeri e i difensori di Massimo Bossetti hanno avuto un alterco a proposito dei cosiddetti “dati grezzi” sulla scorta dei quali il Ris è giunto all'identificazione del Dna di Ignoto 1. Il battibecco ha provocato la reazione di parte del pubblico che si è messo a rumoreggiare. Il presidente della Corte, Antonella Bertoja, ha quindi minacciato di sgomberare l'aula alla «prossima manifestazione oltre la tollerabilità».

Saltano due udienze per lo sciopero degli avvocati
Intanto Massimo Bossetti ha dato il via libera alla richiesta dei suoi avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini di unirsi allo sciopero dei penalisti in programma dal 30 novembre al 4 dicembre. Salteranno quindi le udienze previste per il 2 e il 4 dicembre.
Le udienze riprenderanno regolarmente l'11 dicembre, per interrompersi di nuovo con l'ultima dell'anno, prevista per il 21 dello stesso mese. La Corte ha reso noto anche il calendario delle udienze di gennaio, febbraio e marzo del 2016, che si svolgeranno al ritmo di 5/6 al mese.

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