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Mattarella agli studenti dell’Aquila: cultura farmaco contro…

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visita del capo dello stato in abruzzo

Mattarella agli studenti dell’Aquila: cultura farmaco contro l’intolleranza

La legalità e il lavoro sono due capisaldi da cui partire per alimentare quella fiducia necessaria a far ripartire l'Abruzzo e, con lui, tutto il Paese. Lo ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un intervento sul quotidiano “Il Centro” nel giorno della sua visita a L'Aquila. «Eventi drammatici come il sisma pongono tutti noi di fronte a una esigente richiesta di moralità», ha sottolineato il capo dello Stato, per il quale «notizie di inchieste giudiziarie destano comprensibilmente scandalo, ma testimoniano anche la solidità dei presidi di legalità e la loro azione di prevenzione». Dunque «vanno tenuti alti i valori dell'etica pubblica e il contrasto a ogni forma di corruzione o di opacità nella gestione delle risorse, vizi che hanno anche l'effetto di deprimere la fiducia e il senso di appartenenza alla comunità».

La cultura è un farmaco contro oscurantismo e intolleranza
«La cultura è il farmaco fondamentale contro l'oscurantismo e l'intolleranza», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella che, a sorpresa, ha preso la parola durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'università de L'Aquila. «Non era previsto un mio intervento - ha spiegato il capo dello Stato - ma sento l'esigenza di parlare». Per Mattarella «in questi giorni di allarme e apprensione ma anche di reazione è importante ribadire l'importanza dello sviluppo culturale della società».

Reagire con determinazione alla violenza fondamentalista
«Questi giorni per l'Europa sono giorni di allarme, cordoglio e tristezza ma sono anche giorni di volontà di reazione: tutta l'Europa e l'Italia reagiranno con determinazione e intransigenza contro questa ondata di violenza fondamentalista, di oscurantismo e intolleranza che cerca di condizionare la serenità della convivenza», ha ribadito il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prendendo la parola durante la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'università de L'Aquila.

Alla Casa dello studente: «Il dolore non si dimentica»
«Il dolore non si dimentica», ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella rivolgendosi a Roberta Barcellona, di Rossano Calabro, una delle studentesse che si sono salvate nel crollo della Casa dello studente avvenuto il 6 aprile del 2009 quando il terremoto devasto la città provocando 309 morti e oltre 1.500 feriti. Mattarella si è avvicinato alla giovane e ai familiari degli otto universitari deceduti nel sisma poco dopo aver deposto una corona di fiori poggiata sul monumento che, di fronte alla Casa dello studente in via XX Settembre, ricorda le vittime di quella tragica notte. Il Capo dello Stato al suo arrivo ha osservato un minuto di raccoglimento proprio di fronte al monumento. Poi ha stretto le mani dei familiari delle vittime scambiando con loro qualche battuta. Ha quindi passato in rassegna le foto degli studenti deceduti affisse nella recinzione che delimita ciò che rimane della Casa dello studente. Nella stessa recinzione uno striscione con le foto delle vittime nel quale campeggia la scritta «È triste leggere negli occhi di mamma e papà la certezza che neanche stasera tornerò a casa».


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