Italia

Il Papa: «Per favore, niente porte blindate nella Chiesa»

  • Abbonati
  • Accedi
All’’udienza generale

Il Papa: «Per favore, niente porte blindate nella Chiesa»

«Per favore niente porte blindate nella Chiesa, niente, tutto aperto». Lo ha chiesto Papa Francesco alla prima udienza generale dopo gli attentati di Parigi, in una piazza San Pietro presidiata come non mai. E anche meno gremita del solito: non sembravano esserci i 15mila fedeli che avevano chiesto il biglietto.

«La Chiesa è la portinaia, non la padrona, della casa del Signore»
Bergoglio non ha fatto cenno al rischio terrorismo e nel suo discorso rifletteva ampiamente sull’apertura della porta santa con cui l’8 dicembre alle 9.30 si aprirà il Giubileo. «La Chiesa - ha osservato in un altro passaggio - è la portinaia della casa del Signore, la portinaia, non è la padrona della casa del Signore». E ancora: «Ci sono posti nel mondo dove non si chiudono le porte a chiave, ancora ci sono, ma ce ne sono tanti dove le porte blindate sono diventate normali. Non dobbiamo arrenderci all’idea che dobbiamo applicare questo sistema, che è anche di sicurezza, a tutta la nostra vita, della famiglia, della società e tanto meno della Chiesa, sarebbe terribile una Chiesa inospitale così come una famiglia ripiegata su se stessa inaridisce il mondo e mortifica se stessa». Da qui l’invito a lasciare «tutto aperto».

«La porta deve custodire, non respingere»
Il tema dei «passaggi delle frontiere è diventato cruciale», ha detto ancora il pontefice, forse pensando anche alle migrazioni: «La porta deve custodire certo ma non respingere, non deve essere forzata, al contrario si chiede permesso perche la libertà si oscura nella prepotenza della invasione, la porta si apre frequentemente per vedere se fuori c’è qualcuno che aspetta e magari non ha il coraggio, forse neppure la forza di bussare. Quanta gente ha perso la fiducia - ha rimarcato -, non ha il coraggio di bussare alla porta del nostro cuore cristiano, le porte delle nostre Chiese, sono lì non hanno il coraggio, gli abbiamo tolto la fiducia, per favore che questo non accada mai».

«Dal sinodo invitio a incontrarsi sulla soglia»
Non è mancato un riferimento al sinodo. «Dal sinodo dei vescovi che abbiamo celebrato nello scorso mese di ottobre - ha ricordato papa Francesco - tutte le famiglie e la Chiesa intera hanno ricevuto un grande incoraggiamento a incontrarsi sulla soglia di questa porta aperta, per uscire con il Signore incontro ai figli e alle figlie in cammino a volte incerti a volte smarriti in questi tempi difficili, le famiglie cristiane in particolare sono state incoraggiate i particolare ad aprire la porta al Signore che vuole entrare, portando la sua amicizia». Il Giubileo, ha spiegato, «significa la grande porta della misericordia di Dio ma anche le piccole porte delle nostre chiese, aperte per lasciare entrare o tante volte per lasciare uscire il Signore prigioniero delle nostre strutture, di tante cose».

No ai bambini soldato, sì al diritto all’educazione
Nell’udienza, anche un “appello” alla comunità internazionale a proteggere i diritti dei bambini, e soprattutto a evitare che vengano arruolati in conflitti armati. «È un dovere di tutti proteggere i bambini e anteporre a ogni altro criterio il loro bene - ha affermato Papa Francesco - affinché non siano mai sottoposti a forme di servitù, a maltrattamenti e a sfruttamento». E le famiglie vanno aiutate «a garantire a ogni bambino e bambina il diritto alla scuole e all’educazione».

© Riproduzione riservata