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Legge di stabilità, Grasso: intervenire contro la povertà…

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rapporto save the children su minori a rischio

Legge di stabilità, Grasso: intervenire contro la povertà dell’infanzia

«La legge di stabilità in discussione in questi giorni è una prima, immediata occasione per poter intervenire» per contrastare la povertà economica ed educativa di tanti bambini in Italia. Lo ha detto il presidente del Senato Pietro Grasso in occasione della presentazione presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani del sesto Atlante dell'infanzia (a rischio) “Bambini senza. Origini coordinate delle povertà minorili” di Save the Children. Povertà che, per Grasso, «non può essere un destino legato alla provenienza geografica o sociale dei ragazzi».

Save the Children: un bambino su 20 non ha un pasto proteico al giorno
Deprivati di una vita dignitosa e delle opportunità per sviluppare i propri talenti, anche a causa della crescente illegalità di cui sono vittime dirette e indirette: è la condizione sperimentata da centinaia di migliaia di minori in Italia, secondo quanto documenta l’Atlante dell'Infanzia (a rischio) di Save the Children, presentato stamani in Senato, a pochi giorni dalla Giornata mondiale dell'infanzia che si celebra il 20 novembre. Secondo il dossier, che ieri è stato consegnato nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in Italia un bambino su 20 non può contare su due paia di scarpe l'anno e non riceve un pasto proteico al giorno. Quasi uno su 10 vive in famiglie che non possono permettersi di invitare a casa i suoi amici, festeggiare il suo compleanno, comprargli abiti nuovi, mandarlo in gita con la sua classe. Uno su 6 non ha la possibilità di frequentare corsi extrascolastici, quasi 1 su 3 di trascorrere almeno una settimana di vacanza lontano da casa. Solo 3 bambini su 10, tra quelli che frequentano la scuola primaria, hanno il tempo pieno a scuola e nel 40% degli istituti scolastici principali non c'è il servizio mensa.

I costi dell’illegalità
Migliaia di minori, poi, pagano un prezzo altissimo all'illegalità e alla corruzione che dilaga nei territori in cui vivono: sono almeno 85 i bambini e adolescenti incolpevoli uccisi dalle mafie dal 1896 ad oggi e molti di più coloro che hanno assistito all'uccisione di familiari o sono stati arruolati giovanissimi nelle file della criminalità organizzata; 546.000 gli under 18 nati e cresciuti in uno dei 153 Comuni sciolti per mafia negli ultimi 17 anni, soprattutto al Sud ma anche al Centro e Nord Italia. Una deprivazione di opportunità che si riflette anche nelle scarse performance scolastiche: un alunno di 15 anni su 4 non raggiunge il livello minimo di competenze in matematica e 1 su 5 in lettura.

In aumento l’incidenza della povertà assoluta
L'incidenza della povertà assoluta nelle famiglie con almeno un minore è triplicata tra il 2005 e il 2014, passando dal 2,8% all'8,5%, per un totale di oltre 1 milione di bambini colpiti. Al Sud la povertà assoluta è più estesa e riguarda soprattutto famiglie italiane a differenza della povertà al Nord, in crescita nell'ultimo anno, alla quale contribuisce in gran parte il fenomeno migratorio. A fronte di ciò, colpisce l'esiguità delle risorse stanziate per l'infanzia: la spesa sociale nell'area famiglia e minori è molto più bassa della media europea, con 313 euro procapite a fronte di 506 euro in media in Europa e dei 952 euro della Germania. Se poi si considera l'investimento nei servizi erogati dai Comuni, emergono allarmanti differenze: si va dai 242 euro pro-capite in Trentino ai 20 euro pro-capite della Calabria.

Il dramma della povertà educativa
«Illegalità e povertà educativa si alimentano a vicenda», sottolinea Raffaela Milano Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children Italia. Vivere in un ambiente deprivato dal punto di vista sociale ed educativo per un bambino significa non avere l'opportunità di scoprire le proprie capacità e i propri talenti e non poter costruire liberamente il proprio futuro. È questo che intendiamo quando parliamo di povertà educativa, una piaga drammatica nel nostro paese».

I «punti luce» di Save the Children
Per questo, nell'ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro” - che ha l'obiettivo di debellare la povertà educativa entro il 2030 - Save the Children ha aperto in 8 regioni 13 Punti Luce e altri 3 saranno inaugurati il 20 novembre a Milano-Quarto Oggiaro, in collaborazione con Acli Lombardia, a Napoli-Chiaiano, in collaborazione con l' A.P.S. Coordinamento Genitori Democratici Napoli, a Sassari-Latte Dolce, in collaborazione con l'UISP, Comitato Provinciale di Sassari. Si tratta di centri socio-educativi in aree urbane svantaggiate che, con l'aiuto di associazioni partner, danno la possibilità a bambini e adolescenti di sviluppare il loro potenziale, grazie ad attività ricreative, sportive, espressive e di sostegno allo studio. Sono più di 4.500 i minorenni che li frequentano o vi sono entrati in contatto in un solo anno, dall'avvio delle attività.

Neri: cruciali le risorse del governo
«I Punti Luce così come altri coraggiosi progetti a cui diamo voce nell'Atlante, dimostrano che c'è un'alternativa alla povertà e all'illegalità e che un cambiamento è possibile», spiegaValerio Neri, Direttore Generale Save the Children. «È cruciale pertanto che il governo confermi il suo impegno in questa direzione approvando le misure di contrasto alla povertà minorile per la prima volta inserite nella legge di stabilità, che introduce anche, in via sperimentale, un fondo triennale finalizzato espressamente a contrastare la povertà educativa».

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