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Pensioni, Boeri: «Il sistema è solido. Correttivi…

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il presidente inps

Pensioni, Boeri: «Il sistema è solido. Correttivi necessari per l’equità, non per la sostenibilità finanziaria»

«Il sistema pensionistico italiano è un sistema solido che funziona e che altri Paesi vogliono imitare. Abbiamo dei problemi, degli aggiustamenti da fare ma soprattutto per ragioni di equità, più che di sostenibilità finanziaria». Il presidente dell’Inps Tito Boeri ha risposto così a chi gli chiedeva se l’attuale congiuntura economica costringerà il Governo a interventi sulle pensioni.

«L’Aquila potrebbe attrarre pensionati dall’estero»
All’Aquila, dove ha presenziato alla cerimonia per l’avvio dei lavori di ristrutturazione della storica sede della direzione regionale Inps, Boeri ha sottolineato che «si vede che è una città che avrà un futuro, si vede dai cantieri che ci sono» e tutto questo fa ben sperare «anche per l’arrivo di persone da fuori, anche di pensionati che vengono da fuori. Un aspetto che potrebbe essere una strada da seguire». Anche perché «è davvero strano che l’Italia non riesca ad attrarre pensionati da Paesi nordici, da Paesi europei».

I disavanzi Inps? «Dovuti alle prestazioni assistenziali»
Tornando allo stato di salute dell’istituto, Boeri ha precisato: «I dati vanno letti con attenzione. Un quinto del reddito nazionale passa attraverso prestazioni che avranno diritti soggettivi. Anche se l’Inps fallisse, se lo Stato non fallisce queste prestazioni verranno erogate. I disavanzi di bilancio dell’Inps sono dovuti alle prestazioni assistenziali». «Non faccio l’opinionista - ha aggiunto - abbiamo fatto proposte perché ci hanno detto di fare proposte. Presentate a giugno, per due mesi non le abbiamo divulgate, il Governo ci ha poi autorizzato a renderle pubbliche e lo abbiamo fatto. Penso sia un fatto positivo. Il nostro ruolo si esaurisce in questo».

«Sostenibilità dev’essere anche sociale»
«Il sistema pensionistico - ha continuato il presidente Inps - si regge sul patto tra generazioni. Chi oggi lavora paga le pensioni a chi oggi è in pensione, e lo fa nell’aspettativa che quando verrà il suo turno siano trattati allo stesso modo. È importante che questo fatto sia chiaro e che non sia percepito come iniquo. La sostenibilità non deve essere solo finanziaria, ma sociale».

«Reddito minimo a 55 anni per aiutare i giovani»
In questa direzione vanno gli interventi prospettati come il reddito minimo a 55 anni: «Vogliono aiutare i giovani in una protezione futura». Vale per chi «ha subito la crisi, per chi ha perso il lavoro, per i nuovi poveri». «La situazione occupazionale preoccupa ma aumenta la qualità del lavoro», ha osservato Boeri. Senza la ripresa economica, tuttavia «la situazione resta critica».

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