«L’Eurogruppo di fatto ritiene accettabile il progetto di bilancio 2016». Parola del ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. Il titolare del dicastero di via XX settembre ha parlato a conclusione della riunione dei ministri finanziari a Bruxelles che ha esaminato le bozze di bilancio dei Paesi. Padoan ha confermato il rischio di «non compliance» che però «sarebbe eliminato nel caso in cui venissero verificate a primavera le condizioni per la clausola di riforme e investimenti, che secondo noi sono già verificate». Ma la cautela resta. E nel comunicato finale pubblicato al termine della riunione si legge «L'Eurogruppo concorda con la Commissione che la legge di stabilità italiana è a rischio di non conformità con i requisiti del Patto di Stabilità e di crescita». Ma «notiamo che la Commissione ha indicato che l'Italia è eleggibile per la concessione di una deviazione temporanea in base alle clausole per gli investimenti e le riforme su cui farà una valutazione in primavera» e «che anche una valutazione dell'attuazione del bilancio ex post, inclusi i costi addizionali relativi alla crisi dei rifugiati, può rendere l'Italia in grado di evitare una deviazione significativa dal percorso di aggiustamento verso l'obiettivo di medio termine».
L'Eurogruppo considera positivi «gli impegni dell'Italia ad attuare qualsiasi misura necessaria ad assicurare che il bilancio 2016 sia conforme alle regole della parte preventiva del patto di stabilità» prosegue la nota. I ministri dell'Eurogruppo sottolineano positivo anche l'impegno assunto dal Governo italiano «a usare le entrate o risparmi di spesa non previsti nel 2016 e l'aumento degli sforzi di privatizzazioni per portare il debito/pil su un percorso di riduzione».
In riferimento all'invito del vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis ad attuare riforme addizionali per migliorare lo sforzo strutturale, il ministro dell’Economia Padoan ha ribadito che «si tratta delle riforme che il Paese ha già fatto, sono aggiuntive rispetto a quelle che avevano portato nello scorso aprile alla concessione della clausola per le riforme strutturali, da allora ne sono state fatte altre». In particolare ha sottolineato Padoan «la riforma bancaria, se ne faranno altre da qui alla primavera, su questo siamo assolutamente tranquilli». Insomma, da parte italiana «c’è l’impegno totale e la convinzione di fare sia gli investimenti aggiuntivi sia le riforme aggiuntive» ha puntualizzato il ministro.
Dijsselbloem, impegno dell’Italia per il rispetto del Patto
L'Italia ha dato il suo impegno per ogni misura necessaria perché il suo bilancio rispetti «le regole del Patto di stabilità» ha aggiunto il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem al termine della riunione, ribadendo che la Commissione «farà una valutazione in primavera» sulle varie richieste di flessibilità. L’Italia ha realizzato «forti riforme» e «sta uscendo dalla recessione», e ha «fatto richiesta di tutti i tipi di flessibilità esistenti nel Patto» di stabilità, riforme, investimenti e rifugiati, ha aggiunto il commissario Ue agli affari economici Pierre Moscovici, per questo «ci prendiamo tempo sino a primavera per vedere sino a che punto queste clausole possono essere verificate». Sul fronte della flessibilità per gli investimenti, ha precisato Moscovici, l'Italia «è l'unico Paese che può fare domanda ma deve dimostrare» di effettuarli, mentre sui rifugiati vale il discorso degli altri Paesi che ne hanno fatto richiesta, ovvero «valutazione caso per caso ed ex post» in base al confronto tra la spesa dell'anno scorso e quella del prossimo.
Quanto alle spese per fronteggiare l’emergenza terrorismo «saranno valutate più avanti e non adesso ai fini della valutazione del consolidamento dei bilanci pubblici» aveva chiarito il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem. «La Commissione dovrà dare una valutazione sulla flessibilità per la sicurezza per vedere se ci sono circostanze eccezionali che non possono essere influenzate dai governi: lo vedremo a posteriori, potrebbe diventare rilevante dopo» ha detto Dijsselbloem.
Che ha aggiunto: «L’attuale crisi della sicurezza potrebbe essere un motivo per considerare queste spese come straordinarie, ma occorre verificare il tipo di investimenti, come e dove sono effettuate le spese, vedere se hanno un impatto sui conti pubblici». E poi occorre verificare se tali spese «diventano un problema per questi Paesi».
Parigi chiede armonizzazione tracciabilità uso carte di pagamento
Il governo francese ha annunciato stamattina a Parigi una serie di iniziative per un nuovo regime di tracciabilità delle carte bancarie prepagate che in Francia possono essere usate senza verifica dell'identità fino a 250 euro, le carte ricaricabili fino a 2500 euro. Inoltre Sapin ha sollevato il problema Swift, il sistema controllato dagli Usa dal quale passa il 90% dei trasferimenti di fondi internazionali: occorre avere un accesso migliore ai dati da usare nel contrasto del terrorismo islamico.
La Francia chiede ai ministri finanziari europei di armonizzare rapidamente regimi di tracciabilita' dell'uso delle carte di pagamento prepagate e ricaricabili. Lo hanno indicato fonti ministeriali francesi precisando che si sta preparando il terreno per una discussione approfondita alla riunione Ecofin dell'8 dicembre a Bruxelles. Il ministro delle finanze Michel Sapin ne ha parlato nel corso della riunione dell'Eurogruppo, ma non sono attese decisioni perche', appunto, la questione dovra' interessare l'azione di contrasto del terrorismo nei 28 paesi membri della Ue.
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