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Terrorismo, Alfano: no rischio zero, ma nostra intelligence…

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dopo gli attentati di parigi

Terrorismo, Alfano: no rischio zero, ma nostra intelligence funziona. Via imam che predicano violenza

«Il sistema di intelligence funziona, in Italia si può stare tranquilli. Poi nessun paese è a rischio zero». Lo ha detto il Ministro dell'Interno Angelino Alfano a «L'Intervista» di Maria Latella su SkyTg24, che ha aggiunto: «Credo vero che si stia combattendo la terza guerra mondiale a pezzettini, ha ragione il Papa. Se la guerra è mondiale bisogna ripensare le alleanze». Quanto agli attacchi e alle richieste di dimissioni da parte della Lega, il leader Ncd ha chiosato: «La mia sedia è poca cosa rispetto al rischio che si corre se ci fosse un attentato».

Alfano: via dal Paese Imam che predicano violenza
Il ministro dell’Interno ha sottolineato la necessità di colpire gli estremisti, cercando alleanze nelle comunità islamiche moderate. «Dobbiamo distinguere chi prega da chi uccide» ha detto Alfano, che ha ricordato come «ieri tanti musulmani, che vivono nel nostro Paese e rispettano le nostre leggi, hanno preso le distanze dai terroristi». Loro «hanno tutto il diritto di pregare ma sanno bene che se ci sono predicazioni violente, noi questi Imam li cacciamo dal Paese». E ha aggiunto: «Io ne ho già cacciati quattro e ho espulso decine di soggetti che si sono radicalizzati. E sono in corso le procedure di espulsione di quel soggetto che in tv ha giustificato i terroristi: lo abbiamo individuato e già interrogato».

Gentiloni: grazie a islamici scesi in piazza contro terrorismo
Sulla manifestazione anti-terrorismo di ieri a Roma e Milano è tornato anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni, che sulla sua pagina Facebook ha scritto un messaggio per dire «grazie ai nostri concittadini di religione islamica che ieri hanno manifestato contro il terrorismo». E ha spiegato: «So che non era facile andare in piazza, nel clima che viviamo. Averlo fatto è stato importante».

Monitorate decine di persone
Intanto alcune decine di persone che vivono in Italia, potenzialmente vicine alle posizioni del fondamentalismo islamico, sono state costantemente monitorate in questi giorni da intelligence e antiterrorismo. Non sono stati raccolti elementi tali - secondo quanto riferisce l’Ansa - da lasciare ipotizzare situazioni di pericolo per il nostro Paese. Controlli sono stati eseguiti anche nelle carceri, nelle celle di detenuti jihadisti, e sono state potenziate le attività di intercettazione. Dopo gli attentati di Parigi, strutture di sicurezza e 007 hanno anche ulteriormente intensificato il monitoraggio dei siti di propaganda islamica, hanno svolto intense attività di esplorazione della Rete, hanno analizzato alcuni commenti sui social media, ed hanno seguito, d'intesa con l'intelligence di altri Paesi, gli spostamenti di foreign fighters con l'obiettivo di prevenire e reprimere qualsiasi minaccia terroristica verso l'Italia.

Alfano: no legami diretti tra terrorismo e criminalità organizzata
Il ministro Alfano, nell’intervista a SkyTg24 ha escluso inoltre l’esistenza di un «legame diretto e netto fra terrorismo e criminalità organizzata». E ha spiegato: «Abbiamo una serie di indizi ma un legame diretto non e' ancora emerso. Se emergesse lo contrasteremmo, dobbiamo però distinguere il calcio giocato dal fantacalcio».

«Se si bombarda la Siria, a rischio la Libia»
Alfano ha ribadito che l’Italia non interverrà militarmente in Siria, perché « se la Siria fosse bombardata senza un percorso di stabilizzazione potrebbe diventare una nuova Libia». Se invece ci fosse un «piano internazionale per pianificare una stabilizzazione democratica allora sarebbe diverso». E ha aperto ad una alleanza con la Russia nella lotta al terrorismo fondamentalista. «Non dobbiamo mai abbandonare l'asse transatlantico ma occorre considerare che contro l'Islamic State ci vuole una grande alleanza» ha chiarito Alfano. Quanto alle sanzioni alla Russia, per il titolare del Viminale «il problema dell'Ucraina e il tema della democrazia sono tali che nessuno può chiudere gli occhi».

«Servono revisioni al Codice Schengen»
Alla luce della decisione dei Paesi Ue di rafforzare «immediatamente» i controlli su tutti i viaggiatori alle frontiere di Schengen, il ministro la necessità di «alcune revisioni del codice Schengen per rendere più blindate le frontiere esterne». E ha aggiunto: «Non esiste nessuna confederazione di stati che abbia cancellato i confini interni e non presidiato quelli esterni. Ci sarà un immagazzinamento dati che comprimerà un po' la nostra privacy su alcuni aspetti ma indispensabile in questo momento». In sintesi: «Per puntare alla sicurezza rinunciamo ad un pezzo della nostra privacy».

Piazza San Pietro blindata per Angelus, lunghe file per entrare
Intanto oggi Piazza San Pietro è stata blindata per l'Angelus a mezzogiorno del Papa, al quale hanno partecipato oltre 25mila persone. Gli ingressi al largo del colonnato, alla fine di via della Conciliazione, sono stati tutti chiusi. Per entrare in piazza è stato necessario fare un doppio controllo. La polizia ha prima controllato borse e zaini, poi si è stato necessario passare sotto il metal detector. I fedeli non hanno rinunciato, malgrado le lunghe file per entrare.



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