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Siria, Renzi: prima di intervento militare contro Isis serve strategia…

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lotta al terrorismo

Siria, Renzi: prima di intervento militare contro Isis serve strategia sul dopo

«Abbiamo già visto ciò che è accaduto in Libia, quando si è bombardato senza pensare al dopo. Prima di decidere interventi militari, occorre avere una chiara strategia sul dopo». Lo ha scritto il premier Matteo Renzi nella sua Enews, parlando della coalizione internazionale contro l'Isis.

Alfano: chiuderemo moschee irregolari
Intanto a Lecce il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha annunciato una stretta sulle moshee irregolari. «Abbiamo in Italia quattro moschee e oltre 800 luoghi di culto musulmano. Chiuderemo i luoghi abusivi e irregolari ma non per impedire il culto, ma perché il culto avvenga in luoghi che siano in regola dal punto di vista di tutte le autorizzazioni previste dalle nostre leggi».

Renzi: rafforzare coordinamento coalizione
Il premier ha ricordato nella sua enews l’impegno delle forze armate italiane all’estero. «Da Libano ad Afghanistan, dall'Iraq alla Somalia, fino ai Balcani, l'Italia è uno dei paesi con il maggior numero di soldati all'estero. Ma questa presenza non può essere scollegata da una strategia». E ha aggiunto: «Manteniamo gli impegni cercando di rafforzare il coordinamento di tutti gli alleati della coalizione internazionale»

«Contro terrorismo servono lucidità e nervi saldi»
Per il presidente del consiglio davanti a questioni di portata storica come l'attacco del terrorismo, chi fa politica ha due scelte: «concentrarsi sul giorno dopo giorno, rincorrendo l'ultima dichiarazione, l'ultima emergenza. O avere un profilo di medio periodo, concentrato più sulla strategia che sulla sola reazione, con una visione che vada oltre la quotidianità. Perché la questione del fanatismo, temo, ci accompagnerà a lungo». Il governo ha scelto questa seconda linea. «E dobbiamo avere lucidità e nervi saldi, non ci sono alternative».

Renzi ribadisce: aumenteremo soldi per sicurezza
Il premier ha ricordato come sul piano interno il governo «ha proposto di aumentare gli investimenti in sicurezza: cybersecurity, difesa, soldi alle forze dell'ordine, mezzi». Ma per ogni euro speso in sicurezza, «occorre investire un euro in cultura. Per ogni euro speso in polizia, occorre investire un euro in educazione. Per ogni nuova telecamera che ci controlla, occorre un campo di calcetto in periferia. Per ogni ristrutturazione di una caserma, vogliamo ristrutturare un teatro. Questa è la posizione italiana»

«Con provvedimenti compro voti? Offesi italiani»
Il premier ha anche replicato agli attacchi dell’opposizione sul carattere elettorale delle misure annunciate come il bonus cultura agli insegnanti e ai 18enni. «Leggo commenti surreali, dai Cinque Stelle a certa destra, sul fatto che i provvedimenti del nostro Governo sarebbero fatti per comprarsi il voto degli italiani. Questo modo di pensare è offensivo. Ma non verso di me: offensivo verso gli italiani», ha scritto Renzi.

«Il 4-5 dicembre in piazza, non facciamoci rinchiudere da paura»
Nella sua veste di segretario Pd, Renzi ha ricordato di aver chiesto il prossimo finesettimana, il 4 e 5 dicembre, «di scendere in piazza con la manifestazione “Italia, coraggio!». E ha aggiunto: «Non ci faremo rinchiudere dalla paura. Tutti fuori, con mille banchetti nelle piazze di tutta Italia per ascoltare i commenti dei cittadini, raccogliere idee e mostrare i tanti risultati dell'azione di governo»

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