Ogni anno, in Italia, 201 milioni di euro vanno in fumo a causa delle vendite di giocattoli contraffatti, il che equivale a una perdita del 15,6% delle vendite di giocattoli nel paese. E l'industria del settore lamenta un calo del 14,4% in termini di occupazione. A livello europeo i dati sono anche più preoccupanti: le perdite dirette a causa della contraffazione ammontano a 1,4 miliardi di euro l'anno, mentre quelle indirette toccano i 2,3, con mancati introiti per i governi di 370 milioni di euro e una perdita in termini di posti di lavoro di quasi 20mila unità. A lanciare l'allarme l'ultimo rapporto dell'ufficio europeo per l'armonizzazione del mercato. E le stime Onu non sono da meno: a livello mondiale il giro d'affari del mercato della contraffazione ammonta a 600 miliardi di dollari all'anno.
Tuttavia i giocattoli contraffatti, prima di danneggiare l'economia italiana ed europea, mettono a rischio la sicurezza dei bambini. Per questo il Parlamento Europeo è sceso in campo, insieme alla Guardia di Finanza, (nell'ambito di una campagna lanciata dalla Commissione europea per meglio informare su come acquistare e utilizzare i giocattoli nel modo più sicuro) per chiedere a genitori e nonni di comprare solo giocattoli col marchio CE. E hanno scelto per farlo il grande negozio di giocattoli Little Big Town di Roma.
Qui i vicepresidenti del Parlamento europeo Antonio Tajani e David Sassoli e il colonnello Davide Cardia, capo ufficio operazioni del comando provinciale di Roma della Guardia di Finanza hanno presentato oggi i dati relativi al 2015 riguardanti il fenomeno della contraffazione dei giocattoli nel nostro Paese.
«Un Natale contraffatto è un Natale non sicuro - ha dichiarato il vicepresidente del Parlamento Ue Antonio Tajani -. Le regole europee per la sicurezza dei giocattoli e contro la contraffazione rispondono all'idea di Europa che tutti vogliamo: un'Europa vicina ai cittadini, attenta alla loro sicurezza e al loro benessere. Un'Europa dei diritti al servizio dei più deboli». E ancora: «Commerciare e comprare giocattoli nel rispetto della proprietà intellettuale e delle regole di sicurezza della Ue» significa in generale «sostenere le nostre piccole e medie imprese del settore, insidiate dalla concorrenza sleale di paesi, soprattutto asiatici, che non hanno il nostro stesso livello di civiltà giuridica e di rispetto dei diritti». Il vice presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ha aggiunto: «Le vendite di giochi e giocattoli aumentano in coincidenza con le festività natalizie. Dall’entrata in vigore della Direttiva europea sui giocattoli, nel 2011, sono stati introdotti maggiori sistemi di controllo soprattutto in termini di sicurezza e prevenzione. Il Parlamento europeo dimostra di essere attento alla salute dei minori, e si impegna, con queste iniziative, a contrastare il fenomeno della contraffazione».
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