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a montecitorio

Banche: il 19 gennaio in Aula la mozione di sfiducia al governo presentata dal centrodestra

Torna alla Camera la questione banche. Sarà votata dall’Aula di Montecitorio il 19 gennaio la mozione di sfiducia al governo presentata dal centrodestra (Fi, Lega e Fdi) sul caso del decreto salva-banche e dell’inchiesta sul crac di Banca Etruria di cui è stato vicepresidente il padre della ministra Boschi. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo, accogliendo la richiesta presentata dal presidente dei deputati di Forza Italia, Renato Brunetta.

La richiesta di Brunetta
Nell’annunciare la mozione, Brunetta martedì scorso aveva usato parole dure: «Boschi è solo una figlia di questo governo, una figlia in conflitto di interessi, ma chi ha i più grandi conflitti di interessi è il presidente Renzi. Primo perché è abusivo, non ha mai vinto le elezioni, ha solo vinto delle primarie taroccate, secondo perché si basa su maggioranze frutto della compravendita politica di parlamentari. Inaccettabile». Parole che facevano il paio con quelle pronunciate dal leader della Lega Matteo Salvini: «La morte del pensionato è colpa sua».

Prove di unità del centrodestra
Prove di unità del centrodestra, dunque, proprio mentre Forza Italia è lacerata dalle tensioni interne all’indomani dello scacco incassato con l’elezione dei tre giudici della Consulta grazie all’asse Pd-M5S. L’invito di stamane di Salvini («Come Lega noi siamo pronti a governare, responsabilmente unendo tutti quelli che ci vogliono stare») è stato subito raccolto dai senatori azzurri Maurizio Gasparri e Lucio Malan che ricordano però come i diktat non servono. «Meno liti e più lavoro. Meno personalismi, più squadra. Sarà banale ma è quello che serve a Forza Italia», commenta Gasparri. «Ben venga l’apporto di altri partiti del centrodestra ma nessuno venga a dettare regole o a fare classifiche in casa nostra. Deciderà Berlusconi, e tutti noi insieme a lui, chi deve fare cosa. Serve una coalizione che abbia animo, identità, passione, forza negli argomenti, ma anche equilibrio e credibilità. Estremizzare non farebbe vincere il centrodestra». «Occorre un piano d’azione concreto del centrodestra per tornare a crescita e prosperità», gli fa eco Malan.

Il capogruppo azzurro: «Bene Salvini, uniti si vince»
Lo stesso Brunetta, che però Silvio Berlusconi sta meditando di sostituire come capogruppo alla Camera con Mara Carfagna, dopo gli scontri con il capogruppo al Senato Paolo Romani, ripete: «Il centrodestra unito, ha detto bene anche oggi Matteo Salvini, vince. Solo stando insieme si possono mandare a casa Renzi e i suoi cari. Uniti allora nei programmi, nelle regole, nelle candidature, nelle proposte concrete e realizzabili al nostro popolo. Non perdiamo altro tempo, questo premier (si fa per dire) e questo governo hanno i mesi contati, sopraffatti dalla loro incapacità, dalle loro mancate promesse, dalla loro approssimazione, dai loro conflitti d'interesse. Riprendiamoci il Paese, e mandiamo a cara Renzi. Questo il grande obiettivo per il 2016. Noi ci crediamo e siamo certi che l’Italia è pronta a sostenerci».

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