
«Apri ancora una volta la Porta della tua Misericordia». Dopo aver pronunciato questa invocazione Papa Francesco ha ordinato: «Apritemi le Porte della Giustizia» e ha spinto gli stipiti della Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore, la quinta che ha aperto personalmente in questo Giubileo Straordinario, iniziato a Bangui il 29 settembre scorso. Le altre tre sono a Roma: San Pietro (8 dicembre) San Giovanni in Laterano (13 dicembre) e l'ostello Don Luigi Di Liegro a Termini (18 dicembre).
Brutte cose il rancore e la vendetta
«Il rancore e la vendetta sono cose brutte», ha detto il Papa nell'omelia della Messa a Santa Maria Maggiore, sottolineando che solo il perdono «rinnova la vita» e «la riempie di vera felicità». Nel mondo di oggi, ha osservato Francesco, «la parola perdono è tanto incompresa dalla mentalità mondana», ma «indica invece il frutto proprio, originale della fede cristiana». «Chi non sa perdonare - infatti - non ha ancora conosciuto la pienezza dell'amore. E solo chi ama veramente è in grado di giungere fino al perdono, dimenticando l'offesa ricevuta».
A sorpresa fra la folla
A sorpresa il Pontefice è andato fra la folla. «Maria ci ha donato Gesù e la sua Misericordia che perdona tutto. Aprite il vostro cuore a questa misericordia, spalancatelo perché ci sia la gioia del perdono di Dio», ha detto Papa Francesco rivolto a sorpresa alla folla che lo attendeva all'esterno di Santa Maria Maggiore. E ha invitato la folla a pregare con lui. Al termine del rito, il Papa ha anche reso omaggio all'icona «Maria Salus Populi Romani» che si reca a invocare prima di ogni suo viaggio internazionale.
Ai cardinali Harvey e Vallini l'apertura delle porte sante di San Paolo fuori le mura e del Santuario del Divino Amore
Papa Francesco ha lasciato ai cardinali Harvey e Vallini l'apertura di due altre porte sante nella diocesi di Roma: quella di San Paolo fuori le mura e quella del Santuario del Divino Amore. Nel mondo le Porte Sante di questo primo Giubileo decentrato sono diverse migliaia, considerando che oltre a quelle delle cattedrali e concattedrali ogni vescovo può indicarne anche altre in luoghi che considera significativi.
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