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Grillo torna sul caso Quarto: «Il voto delle mafie ci fa schifo»

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la difesa sul blog

Grillo torna sul caso Quarto: «Il voto delle mafie ci fa schifo»

«Le mafie da sempre tentano di salire sul carro del vincitore. Ci hanno provato anche con il M5S a Quarto e succederà anche in futuro». Beppe Grillo torna sul blog sulla vicenda del Comune del napoletano, dove oggi è stata bagarre, e aggiunge: «A chi ha orecchie per intendere ribadiamo un concetto che per noi è scontato: i voti delle mafie ci fanno schifo».

Grillo: «Il M5S ha sbattuto la porta in faccia alla mafia»
Incalzato dal Pd, che da giorni chiede chiarimenti sul caso che vede per la prima volta coinvolti esponenti grillini per presunti rapporti con la camorra, Grillo ribadisce l’estraneità del Movimento a qualunque “accordo” con la criminalità organizzata: «Nessuna forza politica può impedire alla mafia di provare a bussare alla propria porta, ma quando ciò accade quella forza politica ha due possibilità: aprire quella porta e farla entrare oppure sbattergliela in faccia. Il M5S quella porta a Quarto l’ha sbattuta con violenza e sarà sempre così». Il leader del M5S cita l’ex consigliere pentastellato Giovanni De Robbio, indagato dalla procura di Napoli per tentata estorsione ai danni del sindaco Rosa Capuozzo e voto di scambio: «Se qualcuno per interessi personali e contro i programmi e ideali del M5S tenterà di fare accordi con loro, verrà cacciato anche prima dell’esito finale di inchieste giudiziarie. Vedi De Robbio».

Presidio Pd, bagarre nell’aula del Consiglio
Inevitabile l’attacco al Pd, che oggi ha organizzato un presidio davanti all’aula del Consiglio comunale contro l’amministrazione grillina. In prima linea l’europarlamentare dem Pina Picierno, secondo cui Capuozzo deve dimettersi subito per consentire il ritorno immediato alle urne. Picierno stigmatizza la difesa arrivata ieri sul blog (dopo tre giorni di silenzio Grillo ha precisato che i voti raccolti da De Robbio non sono stati decisivi per la vittoria dei grillini nel Comune campano): a suo avviso «Grillo stesso ha ammesso che il voto a Quarto è stato inquinato dalla camorra, aggiungendo che quei voti non sono stati determinanti». L’agitazione è stata palpabile anche in aula, dove il culmine della tensione si è raggiunto dopo la bocciatura di una mozione, presentata dall’opposizione, con la quale si chiedeva una seduta straordinaria del Consiglio comunale monotematica sulla vicenda. Per calmare gli animi sono intervenute le forze dell’ordine.

La replica del M5S: «Il Pd ha aperto molte volte le porte»
Il comico genovese non ci sta. «Oggi il Pd (quello a cui hanno appena condannato l'ex assessore Daniele Ozzimo nell'ambito del processo per Mafia Capitale) - scrive Grillo - strilla e ci accusa, ma non può attaccare un nostro solo comportamento scorretto, e allora strepita per il semplice fatto che la mafia sia venuta a cercare anche il M5S e abbia trovato le porte chiuse. Ricordiamo al Pd che tra gli indagati per l’inchiesta di Quarto c’è il loro ex assessore ed ex consigliere Marco Ferro ( che secondo gli inquirenti avrebbe stretto un patto con De Robbio espulso dal M5S prima dell’apertura delle indagini) e imprenditori legati al clan Polverino. Avete letto bene: la camorra e il Pd nella figura dell’ex assessore e consigliere Ferro volevano infiltrarsi e condizionare il M5S. E hanno trovato le porte chiuse». Il resto del post è un elenco dei sindaci piddini arrestati per mafia in Campania e altrove per concludere: «Il Pd ha aperto la porta alla mafia molte volte, il M5S l’ha tenuta e continuerà a tenerla sempre chiusa battendosi al fianco di forze dell’ordine e magistratura».

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