Italia

Renzi: «A ottobre referendum su riforme. Italia più…

  • Abbonati
  • Accedi
la enews del premier

Renzi: «A ottobre referendum su riforme. Italia più credibile, nuovi investitori esteri in arrivo»

A ottobre il referendum sulle riforme costituzionali, e «saranno gli italiani a decidere se il progetto va bene o no». Lo annuncia il premier Matteo Renzi nella consueta enews, dove non rinuncia a un nuovo attacco ai media: «Se dedicassero ai risultati ottenuti dal governo anche solo la metà dello spazio che impiegano per analizzare sociologicamente l’utilizzo dei gufi nella mia comunicazione sarebbe fantastico!». «Mi colpisce molto - spiega - come per alcuni commentatori i buoni risultati dell’economia italiana dell’anno appena trascorso non dipendano dal governo, ma da fattori esterni quali il calo del petrolio o gli interventi della Bce».

Renzi: «Italia più credibile grazie a riforme»
Il presidente del Consiglio cita un numero a sostegno della sua tesi: «Confrontiamo lo spread italiano e spagnolo rispetto a quello tedesco sui Btp e Bonos decennali. Il 31 dicembre del 2014, spread Spagna 100, spread Italia 128. Il 31 dicembre del 2015, spread Spagna 117, spread Italia 96. Eppure entrambi i Paesi avevano gli stessi “fattori esterni”, a cominciare da Bce e petrolio». Quel che ha fatto la differenza è stata l’azione dell’esecutivo italiano: «L’Italia oggi è più stabile politicamente e ha fatto le riforme a lungo rinviate, dunque è più credibile».

«In arrivo progetti di player economici globali»
La controprova della credibilità riacquisita? «In questa settimana - riferisce Renzi - annunceremo un paio di progetti di grande importanza che alcuni player economici globali hanno intenzione di realizzare in Italia. La rinnovata solidità del Paese sta richiamando molti investitori. Il meglio deve ancora venire».

Riforme: «Saranno gli italiani a decidere se vanno bene»
Confermato l’appuntamento cruciale dell’11 gennaio per il voto alla Camera in quarta lettura del ddl costituzionale sul nuovo Senato e il Titolo V. «Lunedì - scrive il premier - la Camera vota la quarta lettura delle riforme costituzionali. Poi toccherà al Senato e nel mese di aprile il voto finale ancora della Camera. Quindi - ragionevolmente - a ottobre il referendum finale. Saranno semplicemente gli italiani, e nessun altro, a decidere se il nostro progetto va bene o no».

Banche, «Io il 19 in Aula per mozione di sfiducia»
Renzi annuncia poi che martedì 19 gennaio «il governo va alla Camera sulla base dell’ennesima mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni (sulla questione banche, ndr). Mi presenterò personalmente a Montecitorio per illustrare nel dettaglio che cosa abbiamo fatto sino ad oggi e cosa intendiamo fare. Una mozione di sfiducia è un atto molto impegnativo e solenne: per rispetto ai deputati e ai cittadini parleremo con molta chiarezza e determinazione».

Ue: «Niente pugni sul tavolo, ma chiediamo rispetto»
Sui rapporti con l’Europa, dopo l’ennesima “bacchettata” del presidente dell’Eurogruppo sulle richieste italiane di flessibilità, il capo del governo ribadisce: «L’Italia non va in Europa a battere i pugni sul tavolo», ma chiede rispetto e regole uguali per tutti su temi come la politica energetica o gli aiuti di stato. «Con tutti i problemi che ha l’Europa, dai migranti all’ondata populista in Francia, davvero pensiamo che il problema sia lo 0,1% di flessibilità? Non scherziamo, amici». Il premier riconosce che il 2016 sarà un anno «molto complicato a livello internazionale» ma «l’Italia c’è e farà la sua parte». E ribadisce, ricordando l’inaugurazione del teatro Niccolini a Firenze: «Mi emoziona pensare che mentre in tante parti del mondo si pensa a blindarsi l’Italia possa vivere il 2016 inaugurando teatri, biblioteche, asili, scuole. Perché alla fine, davvero, solo la bellezza salverà il mondo».

Il 22 alla direzione Pd il punto anche sulle amministrative
La tabella di marcia di gennaio, ddl costituzionale a parte, è serrata: in settimana il Senato licenzierà definitivamente il nuovo codice degli appalti pubblici; il 15 «il Consiglio dei ministri affronta i primi decreti legislativi sulla riforma della Pa»; il 16 Renzi sarà col ministro Franceschini a Caserta «dove uno dei gioielli più incredibili del nostro Paese volta pagina con nuovi spazi messi a disposizione del circuito museale»; il 21 volerà a Losanna con il presidente del Coni Giovanni Malagò per la sfida olimpica di Roma 2024. Il 22 è infine convocata la direzione Pd. All’ordine del giorno, precisa, «la situazione politica e parlamentare». Non fa alcun cenno, Renzi, alle unioni civili che stanno spaccando la maggioranza e neppure all’ipotesi di cancellare il reato di immigrazione clandestina, ma chiarisce che si parlerà soprattutto delle amministrative del prossimo giugno.

Giustizia, pronta la riforma del diritto fallimentare
In compenso, sul tema giustizia Renzi sottolinea che tra due settimane «presenteremo insieme al ministro Orlando i dati, davvero molto buoni, sulle partite aperte nel governo della giustizia (riduzione tempi, riduzione arretrati e pendenze, semplificazione telematica fortissima) e la proposta del governo sulla riforma del diritto fallimentare. Un piccolo passo in avanti ma decisivo nella trasformazione della cultura d’azienda italiana».


© Riproduzione riservata