
Il controllo delle società partecipate passerà sotto il controllo di Palazzo Chigi e non sarà più di competenza del Ministero dell'Economia. Sarebbe la novità di uno dei decreti attuativi della riforma della Pubblica Amministrazione che saranno approvati dal consiglio dei ministri o venerdì 15 o, con più probabilità, venerdì 22.
Verso controllo società partecipate a Palazzo Chigi
La “rivoluzione” nelle società partecipate è un punto cardine della riforma della P.A, che punta a ridurre i numeri dei consiglieri dei cda con un risparmio di spesa e una maggiore semplificazione delle partecipate. L'ultima novità, si apprende da fonti qualificate di maggioranza, sarebbe quella di portare sotto Palazzo Chigi il controllo delle società partecipate statali con un ruolo anche nelle scelte dei futuri vertici indicati dal governo.
Ultimi ritocchi decreti Pa, ancora nodi da sciogliere
Il governo è al lavoro sul cosiddetto “pacchetto Madia”, in tutto una diecina di decreti attuativi della legge delega approvata dalle Camere. Ma è probabile un rinvio al Cdm della prossima settimana. D'altra parte restano ancora alcuni nodi da scogliere che toccano diversi capitoli, dalla stretta sulle partecipate all'accorpamento della Forestale, passando per il cosiddetto Freedom of informatioin act (Foia), che obbliga le amministrazioni a una completa trasparenza nei confronti dei cittadini.
Renzi: decreti attuativi questo venerdì prossimi
I decreti attuativi della riforma della Pubblica Amministrazione «andranno in Consiglio dei ministri questo venerdì o il venerdì successivo», ha spiegato il premier Matteo Renzi, ricordando che l'obiettivo è «la semplificazione amministrativa». Si parte col fare ordine nella giungla delle partecipate, su cui si abbatterà una scure che, secondo fonti vicine al dossier, dovrebbe portare come minimo, risultato di una prima tornata di tagli, ad eliminare oltre duemila “scatole vuote”.
Verso un Organo di vigilanza delle partecipate
Sui numeri c'è però ancora grande incertezza visto che a oggi ogni autorità fa un conto diverso del loro numero. Il decreto infatti prescrive innanzitutto una ricognizione delle partecipazioni dopo di che niente dovrebbe più sfuggire, visto che ci sarà un 'cervellone', un sorta di grande fratello delle società pubbliche, che terrà tutto sotto controllo attraverso un apposito elenco. Il nome ufficiale è “Organo di vigilanza delle società a partecipazione pubblica” e avrà anche poteri di ispezione, ma ancora non è stato deciso se sarà istituito presso il Dipartimento della Funzione Pubblica o al ministero dell'Economia.
Il nodo della Forestale
Un altro capitolo delicato riguarda lo scioglimento del Corpo Forestale che passerebbe ai Carabinieri. I sindacati hanno alzato sin dall'inizio la voce, schierandosi contro la “militarizzazione” del corpo e proprio per questo il Governo sta cercando di ricavare spazi in modo da consentire il passaggio, per chi ne fa richiesta, in altri corpi (come Polizia e Guardia di Finanza).
Le altre novità in arrivo
Il lavoro di limatura prosegue anche per il testo che riforma le Camere di Commercio e qualcosa sta cambiando anche nel provvedimento che introduce il nuovo Codice dell’amministrazione digitale, con l’anticipo al 2018 del domicilio digitale, l'indirizzo elettronico che manderà definitivamente in pensione la 'vecchia' cassetta postale. Sono ancora da superare delle resistenze sul fronte trasparenza, dato che con l'arrivo del Foia chiunque potrà chiedere un dato a qualsiasi amministrazione, senza bisogno di motivazioni. La risposta dovrà arrivare entro trenta giorni altrimenti si incorre in sanzioni (in materia sarà competente l'Anac). In dirittura d'arrivo anche il decreto che concretizza il taglio delle autorità portuali, portandole da 24 a 15.
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