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Renzi: contro i fannulloni della Pa licenziamenti «entro 48 ore»

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Renzi: contro i fannulloni della Pa licenziamenti «entro 48 ore»

«Pugno di ferro» contro i fannulloni della pubblica amministrazione. Lo ha promesso Matteo Renzi, intervistato stasera dal Tg5, annunciando che mercoledì sera «in Cdm ci sarà la nostra proposta di norma per il licenziamento perché sono atti insopportabili».

«Pa, licenziato in 48 ore chi timbra e se ne va»
Al Tg5, oltre a replicare al presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, Renzi ha sottolineato che arriverà un provvedimento che consentirà anche di licenziare «entro 48 ore» i dipendenti che timbrano ma poi si assentano dal lavoro: «Non li chiamerei fannulloni ma truffatori: vanno, timbrano e poi scappano. Abbiamo visto cose pazzesche, come a Sanremo dove c’era chi timbrava in mutande e anche in queste ore. Questi qui - sottolinea il premier - stanno distruggendo la credibilità della stragrande maggioranza dei dipendenti pubblici che lavorano». Dunque «pugno di ferro» con loro e con «il dirigente che non procede». Perché «buoni sì, ma basta con questo atteggiamento che è insopportabile per i cittadini perbene».

Le norme messe a punto dalla ministra Madia
Le misure, come anticipato dal Sole 24 Ore di oggi, puntano quindi a permettere ai furbi di essere allontanati subito, almeno quando colti in flagrante. A metterle a punto, su mandato del premier, è stata la ministra della Pa Marianna Madia dopo una riunione a Palazzo Chigi, mercoledì mattina, a cui ha partecipato anche Antonella Manzione, capo dell’ufficio legislativo del governo. Altro obiettivo dei decreti attuativi della riforma della pubblica amministrazione, ha spiegato il premier, è «dimezzare i tempi per le richieste alla Pa».

Mercoledì in Cdm anche riordino partecipate
Sempre mercoledì arriverà in Cdm il riordino delle partecipate. L’obiettivo è sempre quello, come Renzi ha ribadito stasera: «Ridurre da 8mila a mille le partecipate e le municipalizzate che spesso servono solo a tenere in piedi le poltrone degli amministratori». Ma tra i nodi ancora da sciogliere c’è quello della vigilanza sulle società a partecipazione pubblica: non si sa dove sarà istituito l’Organo ad hoc, se alla presidenza del Consiglio o al ministero dell’Economia, ma avrà il compito di garantire l’attuazione del nuovo testo unico che, entro un anno dalla sua pubblicazione, dovrà cancellare non meno di 2mila società.

Unioni civili: «No a scontro ideologico, sì al voto segreto»
Nella consueta enews agli iscritti del Partito democratico, Renzi ha anche affrontato il tema spinoso delle unioni civili, che sta spaccando la maggioranza e lo stesso Pd. «Spero che il dibattito dei prossimi giorni si mantenga serio e serrato sui veri punti di merito, senza trasformarsi in uno scontro ideologico», auspica il premier. «La questione non è semplice e mentre su molti punti l’accordo mi sembra solido, ci sono questioni su cui ancora le distanze sono ampie. E forse lo resteranno al punto che sarà il voto segreto, tipico in discussioni sui diritti e sui valori, a definire le scelte». Ma quel che è certo, continua, «è che nel giro di qualche settimana avremo finalmente approvata una legge attesa da decenni. Mi auguro che si concluda l’iter esercitando la nobile arte del confronto, ascoltandosi, rispettandosi, dialogando. E non è una questione di buonismo, è una questione di buon senso».

Riforme, «farò di tutto perché i sì al referendum siano tantissimi»
Quanto alle riforme, Renzi tira dritto e guarda a ottobre: «Io il referendum vorrei vincerlo. Perché credo che semplificare l'Italia sia l’unico modo per renderla più giusta e efficiente. E dunque farò di tutto perché i Sì siano tantissimi. Mi date una mano?». Poi aggiunge: «Mi fa sorridere l’atteggiamento di chi dopo averci accusato di aver concepito riforme nel chiuso delle stanze del potere, adesso ci contesta il referendum: “Volete il plebiscito!”. Mi verrebbe voglia di dire: ragazzi, mettetevi d’accordo con voi stessi. Se votiamo in Parlamento, siamo autoreferenziali; se votiamo nel Paese, siamo plebiscitari». E infine l’aut aut: «Dare la parola al popolo per la scelta definitiva è un dovere. Saranno i cittadini ad avere l’ultima parola. E io ho già preso il solenne impegno di essere conseguente: se perderemo il referendum, lascerò la politica».

Lavoro: con il Jobs Act «500mila indeterminati in più»
Di nuovo Renzi se la prende con i gufi: «I dati sul lavoro non fanno più notizia. Forse perché sono positivi. Attendiamo i dati finali di Inps, ma le prime stime dicono che il Jobs Act abbia prodotto un aumento di quasi mezzo milione di contratti a tempo indeterminato. Quasi mezzo milione di contratti a tempo indeterminato in un solo anno. E meno male che il Jobs Act non ha funzionato, come dicono i gufi: se avesse funzionato, chissà che risultati!».

«Il 2016 anno della casa»
Sul futuro dell’economia italiana, Renzi scommette che «il 2016 sarà l’anno della ripresa dell’immobiliare», il settore più penalizzato dalla crisi. Il presidente del Consiglio elenca le misure della stabilità volte al rilancio del mercato (dall’addio a Tasi e Imu all’ecobonus), sottolinea che «ci sono già dei segnali importanti sulla ripresa del settore come il +97% sui mutui» ma si dice convinto che «il settore pubblico debba liberare risorse». E fa l’esempio dei fari inutilizzati: «Abbiamo messo a gara 11 fari che saranno concessi in affitto per 50 anni a chi li recupererà, valorizzerà e restituirà al patrimonio paesaggistico del nostro paese. Sono arrivate 39 proposte da parte di soggetti più diversi: associazioni ambientali, investitori, anche dall’estero. È un altro passo per riscoprire le meravigliose risorse del nostro territorio».

Domani a Caserta per «dare una chance al Sud»
Domani il premier sarà a Caserta per inaugurare nuovi spazi museali con il ministro Dario Franceschini e la ministra Roberta Pinotti. E scrive: «Domani a Caserta. Dare una chance al Sud, alle sue bellezze, alle sue eccellenze: questo uno dei compiti principali del governo nel 2016. E per questo abbiamo predisposto alcune misure ad hoc, a partire dal credito di imposta. Farlo in un territorio come Caserta vale doppio». E dal Teatro della Reggia, annuncia, «continuiamo il nostro tour in tutte le province: prossime tappe Matera e Mantova. L’Italia della cultura, dei teatri, dei valori, delle idee, dell’educazione è l'Italia di cui ha bisogno il mondo».

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