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Omicidio stradale, governo battuto alla Camera su emendamento di Fi

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a montecitorio

Omicidio stradale, governo battuto alla Camera su emendamento di Fi

Governo battuto nell'Aula della Camera su un emendamento di Fi alla proposta di legge sulla introduzione dell'omicidio stradale. L'Assemblea di Montecitorio ha approvato a scrutinio segreto un emendamento di Francesco Paolo Sisto con 247 sì e 219 no malgrado il parere contrario del governo. Il provvedimento, già approvato dal Senato, era a un passo dal voto finale. Ma ora, dopo la modifica a Montecitorio, dovrà tornare a palazzo Madama.

Omicidio stradale, governo battuto: no arresto per chi soccorre
L'emendamento di Francesco Paolo Sisto, approvato a voto segreto con l'esultanza dei deputati di Fi, esplosi in un lungo applauso, prevede che «il conducente che si fermi e occorrendo presti assistenza a coloro che hanno subito danno alla persona, mettendosi direttamente a disposizione degli organi di polizia giudiziaria, quando dall'incidente derivi il delitto di lesioni personali colpose, non è soggetto all'arresto stabilito per il caso di flagranza di reato». Ettore Rosato del Pd aveva chiesto, invano, all'Aula di respingere l'emendamento per consentire alla proposta di legge di giungere oggi al via libera definitivo.

Brunetta (Fi): «Si apre problema politico»
Renato Brunetta, capogruppo di Fi alla Camera ha esultato: «Ha vinto il diritto». E ha aggiunto: «Ora si apre un problema politico sulla maggioranza, andata sotto a voto segreto. Un problema politico che non può essere ignorato».«Ha vinto il Parlamento contro un giustizialismo assurdo», ha detto ancora Arturo Scotto. Alla votazione ha partecipato anche il sottosegretario Luca Lotti, unico membro del governo a votare.

Rosato (Pd): voto di merito non voto politico
Di diverso avviso il capogruppo Pd alla Camera, Ettore Rosato: «Non è stato un voto politico, ma un no a un aspeto tecnico di una legge», ha dichiarato in Transatlantico. E ha aggiunto: «Non c'è nessun legame con il voto di ieri sulle riforme al Senato, nessuna logica correntizia, ma solo una contrarietà a un testo che si è tradotta nel voto su un emendamento. Si tratterà di rinviare di un mese l'entrata in vigore della legge, perché ora il Senato l'approverà così come esce dall'aula della Camera».

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