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Corruzione, l’Italia migliora: ma è 61esima al mondo e…

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il rapporto transparency international

Corruzione, l’Italia migliora: ma è 61esima al mondo e penultima in Europa

Nel 2015 l’Italia si è classificata al 61esimo posto nel mondo per quanto riguarda l’indice di percezione della corruzione (Cpi), con un voto di 44 su 100, in una lista che vede al vertice le nazioni considerate più sane. Rispetto allo scorso anno si assiste ad un piccolo miglioramento nel giudizio sul nostro Paese, che guadagna un punto (da 43 a 44) e otto posizioni nel ranking mondiale (da 69 a 61).

L’indice di percezione della corruzione (Cpi) di Transparency International offre la misurazione della corruzione nel settore pubblico e politico di 168 Paesi nel Mondo. I risultati della ventunesima edizione del Cpi vengono presentati oggi a Roma presso la sede di Unioncamere, da Virginio Carnevali, presidente di Transparency International Italia, Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, e Ivan Lo Bello, Presidente di Unioncamere.

Italia migliora, ma resta 61esima
Non c'è comunque molto di cui rallegrarsi. In una scala da zero («molto corrotto») a cento («molto pulito»), con 44 punti l'Italia si trova comunque nella parte sinistra della classifica per punteggio, ovvero tra quei paesi dove «la corruzione tra istituzioni pubbliche e dipendenti è ancora comune». E nella classifica dal paese meno corrotto al più corrotto, ci piazziamo significativamente dietro la maggior parte dei membri dell'Ocse, condividendo la sessantunesima posizione con Lesotho, Montenegro, Senegal e Sud Africa. Nella Ue fa peggio solo la Bulgaria (che l'anno scorso condivideva la stessa posizione dell'Italia), mentre Grecia e Romania ci superano al cinquantottesimo posto, salendo entrambe di ben undici posizioni. E tra le nazioni che ci battono in trasparenza figurano Botswana (ventottesima), Ruanda (quarantaquattresima) e Ghana (cinquantaseiesima).

Danimarca la più «trasparente», Somalia ultima
I paesi del Nord Europa sono i più trasparenti del mondo mentre tra i paesi più corrotti continuano a figurare nazioni attanagliate da conflitti e violenza, a dimostrazione di quanto i fenomeni siano strettamente correlati. Classifica alla mano, i dieci paesi meno corrotti sono Danimarca, Finlandia, Svezia, Nuova Zelanda, Olanda, Norvegia, Svizzera, Singapore, Canada e Germania, decima a pari merito con la Gran Bretagna. La nazione più corrotta, secondo il rapporto, è invece la Somalia, a pari merito con la Corea del Nord. Seguono, risalendo dal penultimo posto, Afghanistan, Sudan, Sud Sudan, Angola, Libia, Iraq, Venezuela a Guinea-Bissau. A livello di G20 l'Italia si piazza al decimo posto, dopo Canada, Germania, Regno Unito, Australia, Stati Uniti, Giappone, Francia, Corea del Sud e Arabia Saudita.




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