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Prestiti deteriorati, Mef: da garanzia pubblica no oneri per bilancio Stato

La concessione di garanzie dello Stato sui crediti in sofferenza delle banche, definita dall'accordo di questa notte con la Ue (tra la commissaria alla Concorrenza, Margrethe Vestager, e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan), «non genererà oneri per il bilancio dello Stato. Al contrario, si prevede che le commissioni incassate siano superiori ai costi, e che vi sia pertanto un'entrata netta positiva». Lo rende noto il Ministero dell'economia in una nota con i dettagli dell'accordo sulla gestione dei crediti bancari deteriorati, nella quale si spiega che il Governo sta per varare «le norme che definiscono un meccanismo di garanzia utile a smaltire i crediti in sofferenza presenti nei bilanci bancari». Il Mef, dopo l'accordo di questa notte con la Commissione Ue precisa che quest’ultima «concorda che il meccanismo non prevede aiuti di Stato».

Mef: garanzia Stato solo su titoli con rating alto
Il Mef precisa che «lo Stato rilascerà la garanzia solo se i titoli» oggetto di cartolarizzazione «avranno preventivamente ottenuto un rating uguale o superiore all'Investment Grade, da un'agenzia di rating indipendente e inclusa nella lista delle agenzie accettate dalla Bce». È quanto si legge ancora nella nota del Tesoro sui dettagli dell'accordo fra Italia ed Ue sulle sofferenze bancarie, che quindi esclude i junk bond (titoli spazzatura) dal sistema di garanzie. La garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze bancarie è stata già denominata Gacs, ovvero garanzia sulle cartolarizzazione delle sofferenze. Lo Stato garantirà perciò soltanto le tranche senior delle cartolarizzazioni, cioè quelle più sicure, che sopportano per ultime le eventuali perdite derivanti da recuperi sui crediti inferiori alle attese. Non si potrà procedere al rimborso delle tranche più rischiose (junior e mezzanina), se non saranno prima state integralmente rimbor sate le tranche senior garantite dallo Stato.

Garanzie a pagamento crescenti nel tempo
Le garanzie concesse dallo Stato «possono essere richieste dalle banche che cartolarizzano e cedono i crediti in sofferenza, a fronte del pagamento di una commissione periodica al Tesoro, calcolata come percentuale annua sull'ammontare garantito» spiega il Mef dopo l'accordo di questa notte con la Ue. «Il prezzo della garanzia è di mercato, come riconosciuto anche dalla Commissione europea, che concorda sul fatto che lo schema non contempli aiuti di Stato. Il prezzo sarà calcolato prendendo come riferimento i prezzi dei Cds (credit default swap, ndr) degli emittenti italiani con un livello di rischio corrispondente a quello dei titoli garantiti. Il prezzo sarà crescente nel tempo, sia per tenere conto dei maggiori rischi connessi a una maggiore durata delle note, sia per introdurre nello schema un forte incentivo a recuperare velocemente i crediti».

«Il prezzo previsto per i primi tre anni - spiega il ministero - è calcolato come media del mid price dei Cds a tre anni per gli emittenti con rating corrispondente a quello delle tranche garantite. Al quarto e quinto anno il prezzo aumenterà in conseguenza dell'applicazione di un primo step up (Cds a 5 anni) e del pagamento di una maggiorazione incentivante, a compensazione del minore tasso pagato per i primi 3 anni. Dal sesto anno in avanti il prezzo della garanzia sarà pieno (Cds a 7 anni). Per il sesto e settimo anno sarà anche dovuta una ulteriore maggiorazione incentivante, a compensazione del minore tasso pagato per i primi 5 anni».

L’impatto della garanzia pubbblica
La presenza della garanzia pubblica «faciliterà il finanziamento delle operazioni di cessione delle sofferenze», spiega il Mef, che ricorda come «questo intervento si aggiunge alle numerose misure approvate in questi mesi per contribuire al rafforzamento in atto del settore bancario (trasformazione delle maggiori banche popolari in società per azioni, riforma delle fondazioni bancarie, semplificazione delle procedure di recupero crediti e delle procedure di insolvenza per ridurre i tempi, adeguamento allo standard europeo del trattamento fiscale delle svalutazioni, la prossima riforma delle banche di credito cooperativo)».

Abi: soddisfazione per conclusione negoziato
Soddisfazione per «la costruttiva conclusione del lungo negoziato del Governo con la Commissione europea sui crediti deteriorati che darà certezza del diritto al settore» è stata espressa dal Direttore Generale dell'Abi, Giovanni Sabatini, che ha aggiunto: «Quando sarà pubblicato il provvedimento esprimeremo un giudizio di merito. Ciascuna banca poi valuterà le specifiche scelte da effettuare».

Dombrovskis: presto per dire quali effetti su debito da garanzie Stato
È «troppo presto per capire le implicazioni sul bilancio» delle garanzie statali del meccanismo per smaltire i crediti deteriorati, ma «gli articoli di stampa che oggi parlavano di un impatto molto drammatico sono fortemente esagerati». Così il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis rispondendo a una domanda sull'accordo di ieri.

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