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Statue coperte, Renzi a Berlino senza il capo del Cerimoniale Ilva Sapora

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il caso dopo la visita di rouhani

Statue coperte, Renzi a Berlino senza il capo del Cerimoniale Ilva Sapora

Non è passata inosservata oggi a Berlino l’assenza nella delegazione italiana che accompagnava il premier Matteo Renzi del capo del Cerimoniale di Palazzo Chigi, Ilva Sapora, finita nella bufera per la polemica sulle statue coperte ai musei capitolini in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rouhani.

Attesa per la conclusione dell’inchiesta interna
«A giorni», come ha annunciato ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti, il governo archivierà l’inchiesta interna che dovrà fare luce sulle responsabilità del caso, rimbalzato sulle pagine dei giornali di tutto il mondo. E nel mirino c’è proprio l’ufficio del Cerimoniale guidato da Sapora, 64 anni, da 15 a Palazzo Chigi, che ha curato la relazione chiesta da Renzi subito dopo lo scoppio del caso e da cui, come sottolinea oggi Il Sole 24 Ore, emergerebbe che la decisione di coprire le statue sarebbe stata nota ai Musei Capitolini da giorni. Se a cadere fosse la sua testa, non sarebbe un licenziamento ma un anticipo del “ritiro” già programmato a fine anno.

Gentiloni: «Sciocchezza incomprensibile»
Dal governo anche oggi sono continuate a piovere critiche sulla scelta. Nessuna indulgenza, nessuna minimizzazione. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è stato categorico: «È stata una sciocchezza incomprensibile». Più severo ancora il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini : «Qualsiasi persona di buonsenso capisce che è stato un errore tragico».

Franceschini: «Bastava scegliere un’altra sala»
Intervistato a Venezia da Ferruccio De Bortoli nella giornata conclusiva per la Scuola dei librai Umberto ed Elisabetta Mauri, Franceschini ha ricordato l’importanza di essere ospitali ma ha aggiunto che per risolvere la questione «bastava scegliere un’altra sala, un altro museo o percorso». Insomma: «È stato uno sbaglio». Anche la ministra dell’Istruzione Stefania Giannini, stamane alla Bocconi a Milano per la presentazione del progetto “Skills at work in Italy”, ha parlato di «scelta abbastanza incomprensibile dal punto di vista culturale». Ma non ha mancato di criticare «l’eccessiva enfasi» che è stata data alla vicenda.

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