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Banche, domani il decreto in Consiglio dei ministri

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cdm convocato alle 21

Banche, domani il decreto in Consiglio dei ministri

Un solo decreto legge «omnibus» accorperà tutte le disposizioni sul credito. Dovrebbe essere varato dal Consiglio dei ministri convocato mercoledì 10 febbraio alle ore 21 a Palazzo Chigi. Un'ultima riunione questa mattina alle 13 con la presenza del presidente del consiglio Matteo Renzi, del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e del presidente dell'Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone servirà a sciogliere i restanti nodi soprattutto sul piano giuridico.

Verso un unico decreto sulle banche
Alla fine, la soluzione che sta prendendo corpo nel Governo è quella di fare confluire nel testo di un unico provvedimento tutte le misure che riguardano le banche, dalle garanzie sui crediti alle norme di diritto fallimentare a quelle di riforma del sistema del credito cooperativo. Ma a essere comprese dovrebbero essere anche le regole per il rimborso degli obbligazionisti delle 4 banche in default. Inizialmente destinate a due provvedimenti regolamentari si sta invece riflettendo sul loro innesto diretto nel decreto legge.

I nodi da sciogliere
I nodi più intricati sui rimborsi, che avevano riguardato i criteri di accertamento in sede arbitrale delle violazioni degli obblighi di informazione, diligenza, trasparenza e correttezza imposti dal Tuf (Testo unico della finanza), sarebbero stati sciolti nelle ultime ore. La scelta di riunire in un blocco unico con caratteristiche di urgenza tutti e quattro gli argomenti di cui si discute da tempo (garanzia pubblica a pagamento per le sofferenze cartolarizzate, revisione degli aspetti di diritto fallimentare e accelerazione delle procedure esecutive, riforma delle Banche di credito cooperativo e rimborso dei risparmiatori coinvolti nel crac di Banca Marche, Banca Etruria, CariFerrara e CariChieti) era già maturata in un incontro svoltosi giovedì scorso fra il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan e il presidente del Consiglio Matteo Renzi. Padoan, peraltro, è stato a Palazzo Chigi anche ieri mattina, prima che l'ennesima giornata di passione sui mercati convincesse tutti della necessità di una risposta legislativa decisa e all'altezza dei problemi.

I provvedimenti attesi nel decreto
Accanto alla scelta di dare una veste di decreto legge anche alla soluzione individuata già nella Legge di stabilità per rimborsare i risparmiatori eccessivamente esposti in obbligazioni subordinate delle quattro banche messe in risoluzione (attraverso il fondo di solidarietà interamente finanziato dal sistema bancario e pari a 100 milioni) i nodi che l'atteso provvedimento dovrà sciogliere sono anche altri. Il primo è quello di dare una definizione, la più efficace possibile, della Garanzia pubblica a pagamento(Gacs) sulle sofferenze cartolarizzate. Altrettanto essenziale per il mondo del credito italiano è arrivare a meccanismi che accelerino in modo consistente i tempi per il recupero crediti, perchè una giustizia più celere accresce il valore di mercato dei crediti deteriorati e dunque li rende più facilmente cedibili al mercato. In terzo luogo, sulla rampa di lancio c'è una riforma di cui si parla da molto tempo che è la riforma del credito cooperativo. La riforma passa per la costituzione di una capogruppo spa con licenza bancaria il cui capitale è detenuto in misura maggioritaria dalle Bcc.

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