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Primo ok Cdm a riforma bilancio statale: verso spending review strutturale

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Primo ok Cdm a riforma bilancio statale: verso spending review strutturale

Il Consiglio dei ministri oltre al varo del decreto con le norme sul sistema bancario ha esaminato ieri notte una coppia di decreti legislativi che danno attuazione alla riforma della struttura del bilancio dello Stato. Si tratta degli ultimi tasselli di una riforma strutturale che si completerà con il disegno di legge di unificazione della legge di Stabilità con la legge di Bilancio, da approvare in tempi stretti per consentire alla programmazione contabile di rispettare il calendario previsto dal semestre europeo. Quello in Cdm è stato un esame preliminare. I testi dovranno essere poi trasmessi alle commissioni Bilancio delle Camere per i pareri entro il 15 febbraio.

Verso spending strutturale
Tra le novità della riforma del bilancio è previsto l'arrivo di un processo di spending review strutturale e la revisione del ciclo del bilancio con obiettivi di spesa per ministeri più coerenti con il Def. Con i due decreti legislativi (le deleghe sono previste dagli articoli 40 e 42 della legge 196/2009) si punta a integrare la spending review nell'ordinario processo di bilancio: una “istituzionalizzazione” che dovrebbe portare fuori dall'incerta stagione dei commissari straordinari e dall'altro al rafforzamento del ruolo della cassa nella fase di formazione del bilancio. Nella fase di programmazione l'attenzione sarà posta sull'intero ammontare delle risorse disponibili e non sugli interventi “a margine”, cioè sulle somme previste dal Bilancio e non sulle sole misure della legge di Stabilità. Per rendere maggiormente efficiente la gestione e più rapidi i tempi di pagamento delle amministrazioni, sono previste disposizioni per ampliare la flessibilità e snellire le relative procedure amministrative.

La riforma del bilancio dello Stato
Tra gli altri obiettivi, quello di migliorare la previsione e il monitoraggio degli andamenti di fabbisogno e debito pubblico, in coerenza con l'evoluzione delle regole fiscali europee, nonché la gestione dei flussi di cassa. Infine, il potenziamento del ruolo del bilancio di cassa permette di arginare il fenomeno della formazione dei residui attivi e passivi. A tal fine, il decreto dispone l'avvicinamento delle fasi dell'impegno di spesa e dell'accertamento di entrata a quelle, rispettivamente, del pagamento e della riscossione; l'istituzionalizzazione e l'obbligatorietà del «cronoprogramma dei pagamenti» e la razionalizzazione della disciplina in materia di residui passivi.

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