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I primi due anni di Renzi: «Si vota nel 2018. Il 22 dicembre…

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tappa in abruzzo: 60 mln per laboratori gran sasso

I primi due anni di Renzi: «Si vota nel 2018. Il 22 dicembre inauguriamo la nuova Salerno-Reggio Calabria »

«Siamo esattamente a metà strada, sono passati due anni e la legislatura terminerà nel febbraio 2018». Così il premier Matteo Renzi, che oggi festeggia 24 mesi dall’inizio del suo governo, parlando a Roma alla sede della Stampa estera. «È certo che in due anni molte iniziative stanno andando avanti» ha spiegato Renzi, facendo alcuni esempi: «l'Italia aveva il segno meno al Pil e ora ha il segno più, anche se ancora non sufficiente; e lo stesso vale per l’occupazione». Non solo. «C'era una legge elettorale bloccata che abbiamo fatto - ha aggiunto - così come la riforma della scuola». Quanto al giudizio di questi due anni, può essere «vario e variegato, ma il vero giudizio lo daranno gli elettori nel febbraio del 2018. E io - ha sottolineato Renzi - ho la stessa fame del primo giorno». Certo è che per il presidente del Consiglio l’Italia dopo i suoi due anni «non è più un problema per l’Europa». Poi l’annuncio a sorpresa: «So che non ci crederete ma il 22 dicembre inauguriamo la (nuova) Salerno-Reggio Calabria».

Nel pomeriggio doppia tappa in Abruzzo. Prima la visita ai sotterranei dei Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso e alla sede dell' Istituto, dove Renzi ha annunciato: «Metteremo a disposizione sin dalle prossime settimane i 60 milioni necessari per la manutenzione e l'innovazione dei laboratori del Gran Sasso. I soldi ci sono». A seguire la visita all’azienda Walter Tosto di Chieti, leader nella produzione di serbatoi industriali. È la seconda volta che il presidente torna a L'Aquila da quando è presidente del Consiglio. L'ultima volta del premier fu il 25 agosto scorso a L'Aquila.

Renzi: deficit più basso da 10 anni, su tagli cura da cavallo
«Il deficit italiano è il più basso nella storia degli ultimi dieci anni», la spending «è a 25 miliardi, ossia ai livelli più alto di quelli immaginati da Cottarelli a quota 20 miliarsi», ha detto Renzi nel suo intervento alla stampa estera, sottolineando che il deficit «era al 3,7 con Monti e oggi è al 2,5». Sulla crescita «siamo passati dal meno al più», ha rivendicato Renzi. E la crescita del Pil è più bassa di altri Paesi «perchè stiamo facendo tagli da cura da cavallo e la spesa pubblica fa Pil». Poi ha rassicurato sul fatto che quest’anno il rapporto debito/Pil scenderà. «Se la crescita è all'1,4 e il deficit al 2,4 - ha detto - noi abbassiamo per la prima volta il debito/Pil. Questo è un dato di fatto».

«Saranno inglesi a valutare se Europa attrattiva
Sul fronte estero ha tenuto banco il referendum sulla Brexit, dopo l’accordo raggiunto venerdì notte a Bruxelles. «Non sarà una passeggiata per nessuno» e il dibattito «sarà sui dettagli, ma soprattutto su una certa idea di Europa», ha detto il premier alla stampa estera, parlando di un «ottimo compromesso per tutti». Ma il cittadino che va a votare al referendum, secondo Renzi «vota sì o no per un'idea, se l'Europa è ancora è attrattiva o no. E questo appeal nel Regno Unito - ha ricordato il presidente del Consiglio - è sempre stato più contrastato che altrove». Insomma, sarà una campagna «molto difficile». «Non credo di essere nelle condizioni di fare un pronostico - ha detto Renzi - ma spero vincano i sì».

«No a solidarietà a senso unico in Ue»
Il premier ha ribadito poi le critiche ai Paesi dell’est Europa (come Polonia e Ungheria) contrari a ripartizione e accoglienza sul loro territorio dei richiedenti asilo, evocando di nuovo un possibile stop o quantomeno una riduzione dei fondi strutturali di competenza. «Noi ogni anno mettiamo 20 miliardi e ne riprendiamo 12 in fondi europei, noi siamo contributori attivi - ha spiegato -. A questo punto: o fai come Thatcher “voglio indietro i miei soldi” o, come noi, sei disponibile a mettere più soldi se c'è un ideale comunitario. La solidarietà in Europa non deve essere a senso unico e la mia opinione molto chiara è che quando si dovrà discutere della programmazione dei fondi non potremo non tener conto che qualcuno immagina la solidarietà a senso unico». Il premier è poi tornato a evocare un cambio di rotta in Europa: meno austerity, più flessibilità e crescita. «Siamo a un bivio. O l'Europa cambia - ha scandito Renzi - o rischia di vanificarsi la più grande operazione di costruzione di un’istituzione politica. Ora l'Ue non funziona, l'Italia lavora per correggere la rotta non per qualche briciola di compensazione ma per ricostruire l'ideale europeo».

A marzo negli Usa ad aprile in Iran. «Tifo per Hillary Clinton»
Non solo. Renzi ha anche annunciato un imminente viaggio negli Stati Uniti. «Saremo a marzo al vertice promosso da Obama sul nucleare che si tiene a Washington», ha detto ufficialmente il presidente del Consiglio. Il vertice si terrà il 30 e 31 marzo, ma «prima di quella data saremo forse in Nevada, Illinois e Massachussets per una missione», ha spiegato il presidente del Consiglio, che ha fatto il suo “endorsement” esplicito per le presidenziali Usa. «Faccio il tifo per Hillary Clinton», anche se ovviamente «lavoreremo con chiunque sarà il presidente degli Stati Uniti, ha detto Renzi, che ha anche annunnciato che ad aprile sarà in Iran, per ricambiare la recente visita del presidente Rouani a Roma.

«Spero presto stop a sanzioni Russia, 18 giugno a San Pietroburgo»
Il premier ha anche auspicato lo stop alle sanzioni alla Russia all’interno della crisi ucraina. «Spero si possa chiudere la fase sanzionatoria al più presto, ovviamente con l'implementazione dell'accordo di Minsk», ha detto Renzi, annunciando che Il 18 giugno sara a San Pietroburgo «su invito di Putin», già incontrato al Cremlino nel marzo 2015. «È assurdo - ha aggiunto - non coinvolgere tutte le forze e i Paesi di buona volontà contro l'Isis, che è di gravità inaudita. Continuo a pensare sia necessaria una grande convergenza internazionale e il ruolo della Russia sia molto importante».

«Buoni rapporti con Tsipras, spero entri in Pse»
Renzi, nell'incontro con la stampa estera a Roma, ha descritto come «molto buoni» i suoi rapporti con il primo ministro greco Alexis Tsipras auspicando un ingresso nel Pse. «Alexis sta facendo uno sforzo serio di cambiare la Grecia e per quanto posso farò la mia parte per dare mano» ha detto Renzi.

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