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Caso Abu Omar, la Corte di Strasburgo condanna l’Italia

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Caso Abu Omar, la Corte di Strasburgo condanna l’Italia

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l'Italia per il rapimento e la detenzione illegale dell'ex imam di origine egiziana Abu Omar, avvenuta nel 2003 a Milano da parte di agenti della Cia.«Tenuto conto delle prove, la Corte ha stabilito che le autorità italiane erano a conoscenza che Abu Omar era stato vittima di un'operazione di “extraordinary rendition” cominciata con il suo rapimento in Italia e continuata con il suo trasferimento all'estero», afferma la Corte.

Sentenza definitiva tra 3 mesi se l’Italia non farà appello
Secondo la Corte di Strasburgo l'Italia ha violato il diritto di Abu Omar a non essere sottoposto a tortura e maltrattamenti.Violato anche il diritto dell'ex imam e della moglie Nabile Ghali al rispetto della vita familiare a causa della separazione forzata per lunghi anni subita dalla coppia. I giudici hanno quindi condannato l'Italia al pagamento di 70mila euro a Abu Omar e 15mila a sua moglie per danni morali. La sentenza diverrà definitiva tra tre mesi se lo Stato italiano non chiederà e otterrà dalla Corte di Strasburgo un nuovo esame davanti alla Grande Chambre, in pratica il giudice d'appello della Cedu.

Il ricorso a Strasburgo partito nel 2009
Abu Omar e la moglie si erano rivolti alla Corte dei diritti umani del Consiglio d’Europa nel 2009 sostenendo la violazione dei proprio diritti da parte delle autorità italiane coinvolte nel suo “rapimento” da parte di agenti della Cia. In particolare quello a non essere sottoposto a tortura e maltrattamenti, che sarebbero avvenute nel corso della sua detenzione in Egitto, dove fu condotto con un volo segreto dagli 007 americani. Violato dall’Italia, secondo il ricorso, anche il diritto dell’ex imam ad un giusto processo perché i fatti sono stati coperti dal segreto di Stato e le autorità si sono rifiutate di chiedere l'estradizione degli agenti segreti americani coinvolti nella vicenda. In passato, la Corte di Strasburgo ha già condannato la Macedonia e la Polonia per aver consentito e partecipato a operazioni di rendition della Cia.

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