Italia

Roma, primo confronto tra i candidati alle primarie di centrosinistra.…

  • Abbonati
  • Accedi
verso le amministrative

Roma, primo confronto tra i candidati alle primarie di centrosinistra. In pole Giachetti e Morassut

Primo confronto tra i candidati alle primarie del centrosinistra per il Campidoglio. Ad ospitarlo il programma “In Mezz'Ora” condotto da Lucia Annunziata su RaiTre, dove nel pomeriggio si sono presentati tutti e sei i partecipanti alla competizione ai gazebo del 6 marzo: Roberto Giachetti (sponsorizzato dal premier Matteo Renzi), Roberto Morassut e Stefano Pedica del Pd; Gianfranco Mascia dei Verdi; il generale Domenico Rossi per il Centro Democratico; e Chiara Ferraro, candidata autistica accompagnata dal padre. La prossima settimana è previsto un nuovo confronto tra i sei, probabilmente in un teatro romano.

In pole Giachetti e Morassut
I due super-favoriti della competizione, Giachetti (ex capo di gabinetto ai tempi di Rutelli sindaco) e Morassut (ex assessore all’urbanistica della giunta Veltroni) hanno difeso l'operato delle giunte Rutelli e Veltroni, per poi far notare che i veri problemi sono iniziati con Alemanno. «Dopo il 2008 è stata fatta un'immissione di veleno nell'amministrazione - ha detto Morassut -. Sono state assunte persone che non avevano titolo, con stipendi stellari e in punti nevralgici a contatto con la politica (con riferimento allo scandalo Parentopoli, ndr). In gran parte è responsabilità dell'amministrazione Alemanno». Mentre Giachetti ha parlato di «rinascita» di Roma con Rutelli e Veltroni, pur accusando di «eccesso di consociativismo» il centrosinistra durante gli anni di Alemanno.

Programmi ancora “in fieri”
All'obiezione di non avere ancora un programma, Morassut ha risposto consegnando uno «zibaldone» di proposte. E ha assicurato che «tra due giorni» il programma sarà presentato alla stampa. Mentre Giachetti ha replicato: «Il mio programma è sul sito ed è fatto giorno per giorno ascoltando la gente. È un modo diverso di fare il programma. Chi gira per Roma e non sta chiuso in una stanza a fare programmi si accorge che la gente è arrabbiata, ma ha anche voglia di riscatto».

Giachetti: dal governo cercherò risultati per città
Quanto alla sua candidatura voluta da Renzi, Giachetti ha assicurato autonomia e capacità di interlocuzione con il governo. «Io sono onorato e felice che Renzi pensi che io possa fare il sindaco nel migliore dei modi, ma - ha detto - mi sono candidato perché l'ho deciso io. E avrò col governo un rapporto schietto e reale, perché cercherò di ottenere delle cose concrete per Roma. Ad esempio, io ho chiesto e spero che governo lasci la presenza delle forze ordine arrivate per il Giubileo anche dopo». Tanti i problemi di una città commissariata e ancora scossa dall’inchiesta Mafia Capitale. «A Roma c'è un problema di trasparenza, il sito è ancora quello che facemmo noi» ha attaccato Giachetti, che ha aggiunto: «Il tema è riorganizzare l'amministrazione riorganizzando i servizi e facendo un decentramento vero con strumenti e bilanci autonomi ai Municipi, che ormai sono diventati Comuni». Quanto al buco nero di partecipate come Atac, l’azienda di trasporto zavorrata dai debiti, Giachetti ha proposto «un patto amministrazione-lavoratori per migliorare il servizio». E ha aggiunto:«Per quanto mi riguarda bisogna potenziare i tram».

Morassut: Marino? Vittima dei mali di Pd e centrosinistra
Pochi sconti da Giachetti e (in parte) da Morassut all’ex sindaco dem Ignazio Marino, decaduto dopo le dimissioni presentate davanti a un notaio dalla metà dei consiglieri comunali (a partire da quelli Pd). «È abbastanza singolare che un sindaco presenti le sue dimissioni e poi le ritiri. Non è che il notaio arriva perché delle persone sono impazzite, c'era una crisi del rapporto con le forze politiche, soprattutto tra Marino e la città», ha detto Giachetti, che ha aggiunto: «Quella della sua giunta è una fine che non mi è piaciuta, ma non so se sarebbe stato più traumatica una prosecuzione». Non ha rinunciato a qualche stilettata neppure Morassut per il quale «è chiaro che la fine della amministrazione Marino in quel modo ha lasciato una ferita, e che quell'esperienza si doveva concludere in consiglio comunale». Ma l'amministrazione Marino per Morassut è stata vittima «di un male più profondo, che riguarda il centrosinistra e anche il Pd a Roma in questi anni, cioè l'assenza di una discussione politica e con la città, e il rinchiudersi in logica interne dominate da signorie, da correnti». Senza dimenticare, però, «la responsabilità di un sindaco un po' naif, un po' distante dal sentimento profondo della città e dai suoi bisogni».

M5s avversario più temuto
L'avversario più temuto dai candidati alle primarie è senza dubbio il Movimento Cinquestelle, anche se tutti si sono detti sicuri di sconfiggerlo. Solo Giachetti ha messo le mani avanti in modo esplicito: «Non è assolutamente sicura la vittoria del centrosinistra, i giorni che abbiamo davanti servono a far sì che vinca. Diversamente abbiamo visto come sono andate alcune esperienze amministrative…».

Raggi: Pd moralizzatore politica? In scena fiera usato
Ed è stato al vetriolo il commento di Virginia Raggi, la candidata M5S nella corsa al Campidoglio, che, a confronto ancora in corso ha dichiarato: «Dopo lo scempio di Mafia Capitale vedere il Pd che si erge a moralizzatore della politica fa ridere. In 1/2 Ora proprio adesso sta andando in scena la fiera dell'usato. Hanno raso al suolo la città più bella del mondo, ma i romani non dimenticano. Ora tocca a noi, insieme possiamo farcela».




© Riproduzione riservata