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Istat: Pil 2015 in crescita dello 0,8%, deficit al 2,6%

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LA CRESCITA

Istat: Pil 2015 in crescita dello 0,8%, deficit al 2,6%

Buone notizie per il Pil italiano, che nel 2015 risulta aumentato dello 0,8% dopo tre anni consecutivi di flessioni, in rialzo anche rispetto alla stima provvisoria che indicava una crescita dello 0,7 per cento. Bene anche il rapporto deficit/Pil per il 2015: 2,6%, dopo il 3% del 2014. Il dato, frutto di una stima provvisoria diffusa oggi dall’Istat è in linea con le stime del Documento di economia e finanza del governo ed è il più basso dal 2007, riportando l'orologio agli anni precedenti la crisi finanziaria. Il surplus primario (al netto degli interessi sul debito) si riduce invece all'1,5%, il più basso dal 2011.

Padoan: su Pil e deficit confermate stime del governo
Commentando il dato del Pil 2015 all’0,8% intervenendo alla conferenza di presentazione dei risultati dell'Agenzia delle entrate il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan mette in evidenza il fatto che questo sia «molto vicino alla previsione» dell’esecutivo, mentre il deficit al 2,6% «è esattamente il dato previsto dal governo». La stabilizzazione del debito è «la premessa fondamentale perchè inizi a scendere dal 2016». «La riduzione dell'evasione e il taglio delle tasse - prosegue - sono due facce della stessa medaglia». Il governo, conclude, «è impegnato in una radicale riforma dell'amministrazione fiscale improntata a una maggiore trasparenza».

Indebitamento in calo di oltre 5 mld
Nella nota con cui ha diffuso i dati l’Istituto di statistica ricorda come in valore assoluto l'indebitamento del 2015 risulti di -43.101 milioni di euro, in diminuzione di oltre 5,5 miliardi rispetto a quello dell'anno precedente. Positivo anche il quadro relativo alla pressione fiscale complessiva. L’ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil risulta pari al 43,3% nel 2015, in calo di 0,3 punti percentuali rispetto al 2014. E comunque al minimo dal 2011.

Pil in volume ancora sotto i livelli del 2000
Riferendosi al Pil in volume, l'Istat ricorda come questo rimanga ancora al di sotto del livello registrato nel 2000, mentre in prezzi di mercato, sempre nel 2015, è stato pari a 1.636.372 milioni di euro correnti, con un aumento dell'1,5% rispetto all'anno precedente. I dati disponibili per i principali paesi sviluppati indicano un aumento del Pil in volume negli Stati Uniti (2,4%), nel Regno Unito (2,2%), in Germania (1,7%) e in Francia (1,2%).

Dalla domanda interna un contributo di +0,5%
La domanda interna ha contribuito positivamente alla crescita del Pil per 0,5 punti percentuali (1,0 al lordo della variazione delle scorte) mentre la domanda estera netta ha fornito un apporto negativo per 0,3 punti. Per quel che riguarda i flussi con l'estero, le esportazioni di beni e servizi sono aumentate del 4,3% e le importazioni del 6,0%. A livello settoriale, il valore aggiunto ha registrato aumenti in volume nell'agricoltura, silvicoltura e pesca (3,8%), nell'industria in senso stretto (1,3%) e nelle attività dei servizi (0,4%). Le costruzioni hanno invece registrato un calo dello 0,7 per cento.

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