
Condannare il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, a tre anni e quattro mesi e il vicepresidente, Pier Silvio Berlusconi, a tre anni e due mesi. La richiesta è arrivata dalla procura generale di Milano al termine della requisitoria nel processo di appello sul caso Mediatrade, riguardo presunte irregolarità nella compravendita dei diritti tv da parte del gruppo Mediaset. In primo grado Confalonieri e Berlusconi junior erano stati assolti dall'accusa di frode fiscale. La procura chiede quindi un ribaltamento della sentenza.
La compravendita dei diritti tv è stata gestita con «volontaria cecità» da parte di Pier Silvio Berlusconi, ha affermato durante la requisitoria il pm Fabio De Pasquale, applicato per l'occasione alla procura generale. Per il magistrato, la consapevolezza di Pier Silvio Berlusconi troverebbe dimostrazione nel fatto che è «il figlio di Silvio Berlusconi (condannato in via definitiva per frode fiscale a quattro anni, di cui tre coperti da indulto per fatti analoghi, temporalmente precedenti, ndr), è ai vertici della società nella quale c'è un sistema di frode che va avanti da 20 anni e accetta l'andazzo e firma i contratti».
Di fronte a questo, si è domandato il pm: «Come può non essersi accorto?». Piuttosto per De Pasquale c'è stata da parte del vicepresidente del gruppo del Biscione una «volontaria cecità». Citando i molti «non so e non ricordo» di Pier Silvio, nel corso del suo esame in aula nel processo di primo grado, rispondendo alle domande sulla gestione della compravendita dei diritti, il magistrato ha espresso preoccupazione per il gruppo: «Se il primo operatore tv italiano fosse davvero gestito in modo così naif, sarebbe quanto meno singolare» e «un discorso simile a quello fatto per Pier Silvio, vale per Fedele Confalonieri», presidente di Mediaset. Per quanto, secondo il pm, egli «cerchi sicuramente di tenersi fuori da questa storia», comunque, ha aggiunto «è un amministratore del gruppo», quindi devono essergli riconosciute delle responsabilità.
L'Agenzia delle Entrate, da parte sua, ha chiesto che le venga riconosciuto il danno patrimoniale e non patrimoniale, oltre a una provvisionale immediatamente esecutiva di 10 milioni di euro. La richiesta è stata avanzata dall'avvocato Gabriella Vanadia, che rappresenta l'Agenzia delle Entrate come parte civile, nei confronti degli imputati Confalonieri e Pier Silvio Berlusconi, del produttore Frank Agrama e degli ex manager del gruppo del Biscione Daniele Lorenzano e Gabriella Ballabio, ai quali viene contestato il reato di frode fiscale. La richiesta di risarcimento è stata avanzata anche nei confronti delle società responsabili civili Mediaset e Rti. (Il Sole 24 Ore Radiocor Plus)
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