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Mutui casa, la riforma incassa il primo sì: morosità dopo 18…

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banche e immobili

Mutui casa, la riforma incassa il primo sì: morosità dopo 18 rate non pagate o su quota debiti

Via libera delle commissioni Finanze di Camera e Senato ai pareri sul decreto mutui. In entrambi i casi sono state apportati dei mini-correttivi rispetto al testo proposto. Il via libera con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario delle opposizioni (contrari Lega, Sinistra italiana e il Movimento 5 stelle) al parere predisposto dai relatori, Giovanni Sanga (Pd) alla Camera e Lucrezia Ricchiuti (Pd) al Senato. Rispetto alla precedente versione del parere, a Montecitorio è stato aggiunto un passaggio che impegna le banche «a valorizzare l’immobile al miglior prezzo di realizzo possibile, indipendentemente dall’ammontare del debito residuo». Mentre a Palazzo Madama è stato precisato che l’inadempimento per mancato pagamento che può far scattare il trasferimento della casa dal mutuatario alla banca potrà essere definito o «per l'equivalente di 18 rate mensili» o eventualmente potrà essere espresso «in percentuale del mutuo». Per la relatrice le due ipotesi dovrebbero essere alternative e l’eventuale percentuale dovrà essere definita.

Nuove tutele per il debitore
Dopo le polemiche degli ultimi giorni, i pareri puntano dunque a introdurre nuove tutele per il debitore in caso di sottoscrizione della clausola di morosità. Viene richiesto al Governo di inserire una doppia tutela: il contraente dovrà essere debitamente informato anche tramite l'assistenza di un consulente prima della sottoscrizione e gli spetterà l'ultima parola prima che l'istituto di credito proceda alla vendita senza passare dall'asta giudiziaria. Confermata anche l'applicazione delle nuove regole per il futuro, esclusa dunque ogni forma di retroattività. Alla Camera è stato precisato che la morosità si debba configurare

Relatore: schema decreto legislativo rafforzato
Il relatore allo schema di decreto di recepimento della direttiva 214/17/Ue, Giovanni Sanga (Pd) ha riferito che il vice ministro all'Economia, Enrico Morando, parlando in Commissione sul parere ha affermato che «il parere proposto dalla Commissione rafforza lo schema del Dlgs».

Padoan: in norma mutui ragionevole grado tolleranza
Lo schema di Dlgs con il quale si recepisce la direttiva Ue sui mutui «accoglie l'ipotesi di 'Patto marciano', non certo di quello di 'Patto commissorio' vietato dall'articolo 2744 del Codice civile». Lo ha puntualizzato il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, rispondendo nell'Aula della Camera a un'interrogazione M5S sull'esposizione debitoria relativa ai contratti di mutuo. Riferendosi a quanto previsto dal decreto legislativo, il ministro ha tra l'altro ricordato che la norma introduce un «ragionevole grado di tolleranza prima di dare avvio a procedure di esecuzione della garanzia in caso di inadempimento del debitore». Padoan ha chiarito quindi che «il trasferimento» del bene immobile, e la relativa vendita «comportano l'estinzione totale del debito anche nel caso in cui il valore dell'immobile sia inferiore al debito residuo». Ha concluso ribadendo che «rimane invece confermato il diritto del consumatore, nel caso il bene abbia un valore maggiore rispetto al debito, di ottenere dal creditore l'eventuale differenza».

Oltre 195mila espropri case in tre anni, ma calano
Padoan ha inoltre ricordato che il numero dei procedimenti di espropriazione immobiliare derivante dal mancato pagamento delle rate di mutuo è calato negli ultimi tre anni, passando dai 71.535 del 2013 ai 68.400 del 2014 ai 55.860 del 2015. In totale nel triennio sono stati effettuati 195.795 espropri.

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