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Pensioni, Boeri: ad aprile buste arancioni per 7 milioni di italiani

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Pensioni, Boeri: ad aprile buste arancioni per 7 milioni di italiani

Ad inizio aprile cominceranno ad arrivare nelle case di 7 milioni di lavoratori le «buste arancioni» dell'Inps che conterranno l'estratto conto contributivo e una simulazione della loro pensione. Lo ha annunciato il presidente dell'Istituto di previdenza, Tito Boeri.
«Finalmente inizieremo a mandare le lettere arancioni nelle case degli italiani - ha detto Boeri - e inviteremo le persone a digitalizzarsi e a fare le simulazioni online per aumentare la loro consapevolezza previdenziale».

L'iniziativa, ha aggiunto, in collaborazione con l'Agid (Agenzia per l'Italia digitale), «si rivolge principalmente ai giovani e a coloro che non hanno un'identità digitale», invitando queste stesse persone a munirsi di spid, il pin unico per accedere ai servizi online. Saranno inviate circa 150mila lettere al giorno che inizieranno ad arrivare nella seconda settimana di aprile. A ricevere l’informativa i lavoratori iscritti all’Inps del settore privato, mentre ai dipendenti pubblici la comunicazione verrà acclusa alla busta paga.

Boeri: «Un’iniziativa di educazione finanziaria e previdenziale»
«Il nostro obiettivo - ha proseguito il presidente dell'Inps - è dare una maggiore consapevolezza per la tutela finanziaria e previdenziale. Solo 4 italiani su 10 - ha spiegato Boeri - sanno leggere un estratto conto, calcolare le variazioni del potere d'acquisto, capire la differenza di rischio tra azioni e obbligazioni o l'importanza di diversificare il loro portafoglio». D’altronde sono gli stessi numeri a supportare tale tesi. «Attualmente - ha riferito il numero uno dell'Inps - 18,5 milioni di italiani hanno ricevuto un'identità digitale Inps e di questi 13 milioni sono lavoratori. Ma rimangono 12 milioni di contribuenti Inps senza pin dei quali il 42% under 40 e 34% fra i 40 e i 50 anni». Numeri che dicono che bisogna stimolare una maggiore consapevolezza previdenziale.

Questa iniziativa, battezzata «cittadino digitale», vede l'Inps affianco all'AgId su diversi fronti per ridurre il digital divide e facilitare la massima diffusione di Spid, il nuovo sistema pubblico identità digitale. «E proprio l'Inps - ha spiegato Antonio Samaritani, presidente dell'AgId - è stato fra i primi sperimentatori di spid». L'istituto è stato infatti la prima amministrazione centrale ad avere implementato già dallo scorso 15 marzo il nuovo sistema pubblico di identità digitale ed è impegnata ad accelerare il processo di digitalizzazione dei propri servizi anche attraverso l'implementazione di PagoPa, il sistema unico per i pagamenti elettronici della pubblica amministrazione.

Lavoratori italiani tenuti all’oscuro da decenni
Il termine «busta arancione» prende origine dall’informativa che ricevono a partire dal 1996 i lavoratori svedesi, destinatari di una lettera - appunto di colore arancione - in cui l’ente previdenziale li informa sul loro percorso previdenziale verso la pensione, indicando il montante dei contributi versati,la loro rivalutazione nel tempo e l’ammontare - ovviamente stimato - della rendita pensionistica derivante, sulla base di una serie di ipotesi standard, che vengono revisionati periodicamente.

Questa informativa si è resa necessaria con il passaggio dal sistema previdenziale retributivo, fondato sostanzialmente in modo forte sullo scambio inter-generazionale, a quello contributivo, che “scarica” sul lavoratore una serie di “rischi” in precedenza assunti dall’ente previdenziale o dallo Stato sponsor: dal tasso di rivalutazione dei contributi (la media quinquennale del Pil nazionale) al peso prospettico dell’inflazione che erode pesantemente negli anni il valore dei contributi, alla longevità.

Disporre di questa informativa è fondamentale per i lavoratori perché consente di valutare, seppur in prospettiva, quale potrà essere il reddito disponibile da pensione e, eventualmente, correre ai ripari aderendo a un fondo pensione in modo da ottenere una rendita aggiuntiva alla principale. Com’è noto, il sistema retributivo prevede una pensione pari all’incirca al 70-80% dell’ultimo reddito, un livello che per il sistema contributivo è molto variabile e difficilmente supera il 65-70%, per gli over50, mentre per i lavoratori più giovani il tasso di sostituzione (rapporto tra primo assegno pensionistico e ultimo stipendio) scende nettamente sotto il 50%.

L’obbligo di inviare un’informativa del tipo «busta arancione» ai lavoratori italiani è in realtà in vigore sin dal 1995, dall’introduzione della riforma Treu-Dini, che aveva appunto introdotto il sistema contributivo e accantonato quello retributivo, seppur in modo molto graduale. Per decenni l’informativa previdenziale è stato tema di dibattito per gli addetti ai lavori: annunciata anche da ministri e parlamentari, ma dagli stessi di fatto frenata, a causa del rischio di informare gli elettori con notizie potenzialmente controproducenti a fini politici. Dopo diverse sperimentazioni tentate dagli ultimi presidenti dell’Inps - e prontamente stoppate dai governi - la decisione dell’attuale presidente Tito Boeri di varare l’operazione “La mia pensione” per informare - online e ora con la tradizionale lettera a casa - i lavoratori su quanto potranno incassare di pensione, sulla base di quanto lavorato fino a questo momento e di una serie di ipotesi di fondo alla base del calcolo (rivalutazione del Pil, crescita delle retribuzioni, inflazione, ecc.).

Paradossalmente, mentre l’operazione trasparenza sulle pensioni di primo pilastro è ancora da completare nonostante l’adesione sia obbligatoria, da anni questa informativa è in vigore per quanto riguarda l’adesione alla previdenza complementare - seppur l’adesione sia facoltativa -, con tutti i fondi pensione che spediscono ai circa 7,3 milioni di iscritti ogni anno una “busta arancione” con tutte le indicazioni sul loro percorso previdenziale.

Da anni, comunque, esistono decine di tool e software che consentono di calcolare la propria pensione, provando a considerare i molti fattori che incidono nel meccanismo di calcolo di una rendita pensionistica. Il sito web del Sole 24 Ore ogni giorno offre gratuitamente questa possibilità, grazie a un tool messo a punto e aggiornato costantemente da Epheso (società software leader nel settore), offrendo ai lettori la possibilità di formulare elaborazioni anche sul secondo pilastro pensionistico.

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