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Lavoro, boom dei voucher nel 2015. Uno su tre agli under 25

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IL REPORT

Lavoro, boom dei voucher nel 2015. Uno su tre agli under 25

È boom dei voucher per le prestazioni di lavoro accessorio. Il numero delle persone che sono state retribuite con almeno un voucher durante l'anno è passato da 24.437 del 2008 a 1.392.906 del 2015. Lo scorso anno un voucher su tre è andato agli under 25. È quanto emerge dal report realizzato dal ministero del Lavoro e dall'Inps. Il ministero definisce questi dati ''interessanti'' e annuncia una stretta sull'utilizzo dello strumento.

Ministero: 1,4 mln persone pagate con voucher in 2015
Secondo il Report appena pubblicato il 10% dei percettori dei buoni per il lavoro accessorio (10 euro il valore nominale del buono) ha avuto nei sei mesi precedenti un rapporto di lavoro autonomo o subordinato con l'azienda che l'ha pagato poi con i voucher. Se si prendono in esame i tre mesi precedenti l'utilizzo dei voucher il 7,9% dei percettori aveva avuto un rapporto di lavoro con l'azienda. Il dato dei quasi 1,4 milioni 'percettori' di voucher nel 2015, che comunque appare in decrescita da luglio (e quindi subito dopo l'entrata in vigore del decreto di riordino dei contratti), mostra un'incidenza maggiore nei settori del turismo, dei servizi e del commercio.

Solo 0,4% percettori incassa oltre 5.000 euro
Solo lo 0,4% dei percettori dei voucher nel 2015 (meno di 6.000 persone su quasi 1,4 milioni che hanno ricevuto come pagamento per una prestazione di lavoro accessorio un buono-lavoro) ha incassato con questo strumento di pagamento oltre 5.000 euro nell'anno. Lo rileva il ministero del Lavoro sottolineando che «non sembra avere avuto effetto significativo l'aumento a 7.000 euro del compenso complessivo per singolo lavoratore introdotto a giugno del 2015 con il D. Lgs. 81». Il 64,8% dei prestatori ha riscosso nel 2015 meno di 500 euro di valore complessivo. Il 20% ha superato i 1.000 euro. In base ai dati rilevati in collaborazione con l'Inps risulta che il 36,6% dei percettori di voucher nel 2015 aveva riscosso voucher anche l'anno precedente. La media di incasso per i percettori è di 633 euro.

In termini relativi, le prestazioni coinvolgono maggiormente i giovani. Il 31% dei prestatori si colloca infatti tra gli under25, con una evidente sovra-rappresentazione rispetto alla struttura dell’occupazione italiana. L’importo medio lordo percepito nell’anno è invece più alto tra gli ultra 60enni (762 euro per i lavoratori in età compresa tra i 60 e i 65 anni, 700 euro per gli over-65), mentre i prestatori più giovani hanno riscosso in media un numero di voucher per un importo pari a 554 euro

24% voucher venduti 2015 non riscossi
Il ministero fa notare anche che quasi un quarto dei 114,9 milioni di voucher venduti nel 2015 non è stato riscosso. Nel 2015 sono stati riscossi dai prestatori 88,1 milioni di voucher (il 76% di quelli venduti). La percentuale è in calo rispetto al 2014 quando furono riscossi il 92% dei buoni venduti (63,8 milioni su 69,1 milioni di buoni venduti nell'anno).

Poletti: a breve in Cdm tracciabilità voucher
E il ministro Poletti annuncia una stretta in arrivo sull'utilizzo dei voucher. A breve infatti il ministero del Lavoro porterà in Cdm un decreto correttivo del Jobs act per la tracciabilità dei buoni per il lavoro accessorio. Le imprese che li utilizzeranno - spiega il ministero in una nota - «dovranno comunicare preventivamente, in modalità telematica, il nominativo ed il codice fiscale del lavoratore per il quale verranno utilizzati, insieme con l'indicazione precisa della data e del luogo in cui svolgerà la prestazione lavorativa e della sua durata». «Fermo restando il valore positivo dei voucher come strumento per favorire l'emersione del lavoro nero - prosegue la nota - la norma, che introduce una modalità di controllo analoga a quella esistente per il cosiddetto “lavoro a chiamata”, punta ad impedire possibili comportamenti illegali ed elusivi da parte di aziende che - al pari di un cittadino che utilizza il biglietto dell'autobus solo se sale a bordo il controllore- acquistano il voucher, comunicano l'intenzione di utilizzarlo ma poi lo usano solo in caso di controllo da parte di un ispettore del lavoro».

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