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Sicurezza, via libera in Cdm alla banca dati nazionale del Dna. Viminale: più posti blocco e controlli caselli

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

Ok definitivo del Cdm al regolamento sulla banca dati nazionale del Dna. Un database atteso da anni e finalmente pronto al decollo sull'onda dell'emergenza terrorismo. Il ministro dell’Interno Angelino Alfano (che si è detto contrario alla proposta di Massimo D'Alema sul contributo statale, tramite l’8 per mille, da concedere per la costruzione di moschee) ha parlato di strumento in campo «di formidabile potenza dal punto di vista informatico». E ha aggiunto: «Non possiamo considerare che tutto sia come prima. Non possiamo decidere e poi non realizzare le decisioni perché ciò sarebbe un regalo ai terroristi ed il fallimento dell'Europa». Lo ha detto all’indomani del consiglio straordinario dei ministri di Interno e Giustizia europei, riunitosi ieri dopo gli attentati a Bruxelles, al termine del quale i Ventotto si sono impegnati su un maggiore scambio di informazioni e hanno esortato il Parlamento europeo a dare un via libera rapido a una banca dati dei passeggeri aerei. Alfano ieri aveva annunciato un piano nazionale anti-radicalizzazione.

Viminale: più posti blocco e controlli caselli
Intanto na circolare inviata in seguito agli attacchi di Bruxelles dal capo della polizia, Alessandro Pansa, a prefetti e questori, prevede l'attivazione di «mirati e frequenti posti di blocco», nonché «l'intensificazione dei controlli su strade e autostrade, soprattutto in prossimità di caselli, barriere e snodi stradali maggiormente congestionati». Non solo. Prefetti e questori sono invitati a predisporre ogni misura anche di «soccorso tecnico e sanitario,per gestire efficacemente eventuali emergenze». Lo stato di allerta 2, si sottolinea, comporta «una fase di pre allarme per probabili o imminenti atti terroristici»

Alfano: ok definitivo a banca dati del Dna, pochi precedenti in Ue
La banca dati nazionale del Dna sarà istituita al ministero dell'Interno per raccogliere i profili genetici di tutti i condannati, prevede un software organizzato su due livelli: il primo impiegato ai fini investigativi a livello nazionale, il secondo per le finalità di collaborazione internazionale di polizia. Con un ritardo di sei anni dalla legge 85/2009, che l'aveva previsto, il database è finalmente pronto al decollo, sull'onda dell'emergenza terrorismo. Il Consiglio dei ministri aveva dato lo scorso luglio il prima via libera allo schema di regolamento. «Si tratta di uno strumento di formidabile potenza dal punto di vista informatico. Insieme al ministro Andrea Orlando, abbiamo realizzato un passo in avanti che ha pochi precedenti in Europa e che consentirà l'archiviazione di dati, dal punto di vista scientifico e del Dna, che saranno importantissimi sia nella lotta al terrorismo che nella lotta criminalità organizzata e nel contrasto all'immigrazione irregolare» ha detto Alfano al termine del Cdm tenutosi questa mattina.

Orlando: con banca dati Dna aumenta sicurezza
«In un momento come questo, in cui la sicurezza è al centro dell'attenzione, credo sia giusto dire che questo è un passo fondamentale per aumentare il livello di sicurezza del Paese» ha aggiunto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, che ha aggiunto: «Nei prossimi giorni partirà il laboratorio per la raccolta dei dati. La banca dati che lo conserverà, con tutte le garanzie di riservatezza previste dalla legge sulla privacy, consentirà non solo di prevenire e agevolare la realizzazione di indagini, ma anche di affrontare casi che sono considerati irrisolti alla luce della strumentazione disponibile»

Marocchino espulso, pronto a combattere in Siria
Intanto proseguono le espulsioni di persone sospettate di legami con il terrorismo. L’ultima, ieri, di un cittadino marocchino residente a Chieti. «Col marocchino rimpatriato ieri da Chieti sono 9 gli espulsi quest'anno, 75 dal 2015», ha detto il ministro dell'Interno, che ha aggiunto: «Il marocchino è stato presidente del centro islamico locale, era noto per le sue posizioni integraliste ed aveva più volte espresso l'intenzione di andare a combattere in Siria».

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