Tutto si può criticare per Matteo Renzi, «ma la polemica politica non può tenere in ostaggio il Paese». Nell’intervento al Salone del mobile seguìto dalla premiazione dei migliori giovani designer il premier rivendica il cambio di passo, l’accelerazione sui dossier più sensibili, il cambio di atteggiamento. Al netto di questo «le riforme devono collegarsi alla più grande delle riforme che è quella di smettere di parlare male del nostro Paese» secondo il presidente del Consiglio. Perché «per venti anni si è raccontato al mondo che siamo pieni di problemi, cose vere, ma io non voglio perdere tempo». Molte cose ancora non vanno. «Se diciamo che la giustizia dovrebbe funzionare meglio diciamo una cosa vera, così come quando diciamo che la pubblica amministrazione dovrebbe sprecare di meno. Noi stiamo lavorando per questo».
Strategia unitaria per promozione internazionale ed energia
Nelle parole di Renzi trova posto, non senza accenti positivi, l’ultimo passaggio parlamentare delle riforme concluso ieri alla Camera in attesa del referendum confermativo in autunno. «Ieri è stata approvata la riforma della Costituzione che non solo rende più semplice il Paese, ma fa sì che la promozione internazionale non sia più fatta dalle singole Regioni e che le questioni energetiche siano affrontate con una strategia unitaria, non che ciascuno fa quello che vuole». Tra i segnali incoraggianti rilevati dal premier il fatto che alcuni indicatori danno l’economia in ripresa. «Il bonus mobili tira 2 miliardi di euro, quasi l’0,1% dl Pil. Se ripartono i consumi, l’Italia è in condizione di vedere questo settore tornare a respirare a livello interno. È una filiera che ha 300mila addetti». Un riferimento indiretto anche alle polemiche degli ultimi giorni su come giungono a genesi, spesso dietro spinta esterna, i provvedimenti del governo. Prestando l’orecchio alle esigenze degli operatori nel caso specifico. «Quando abbiamo fatto la legge di stabilità, avevamo messo il plafond incentivi per l’acquisto di mobili per le giovani coppie a 10mila euro. Subito mi sono arrivati sms, anche da Snaidero, che giustamente hanno fatto valere le loro ragioni perché gli emendamenti si fanno anche così. Lo voglio dire con trasparenza. E così abbiamo aumentato il plafond a 16mila euro, per aiutare la qualità italiana».
Bisogna aumentare consumi interni, rinnovato bonus
Numeri alla mano la Francia che ha un valore di 1,7 miliardi è numero uno per export. «La Germania rappresenta 1,3 miliardi delle esportazioni, in rialzo del 4%, il Regno Unito, poco sopra il miliardo, +15%, gli Usa, +22%, i cinesi, +27%, il Medio Oriente +19% e poi ci sono altri Paesi come l’Iran dal quale sono appena tornato. Quest’ultimo ha registrato +32% anche se siamo su livelli bassi attorno a 23 milioni euro». Renzi ha spiegato anche che i prodotti italiani fuori dei confini nazionali vanno bene, ma devono aumentare i consumi interni. «Ecco perché facciamo misure per mandare avanti il mercato interno: dagli 80 euro al superammortamento. Il nostro obiettivo non è l'export: la gente è già contenta di comprare prodotti italiani, ma dobbiamo incoraggiare i consumi ». Il premier parla del comparto dell’arredamento come «settore chiave che vogliano tenere per mano e accompagnare». Poi c’è il design che è collegato solo parzialmente al primo. «Non si limita al mobile e all’arredamento, ma deve essere la cifra identitaria dell’Italia nel mondo. Tanti cittadini scelgono prodotti per la qualità del design: l’Italia è campione del mondo, lo è stata in passato, lo è ancora, ma deve esserlo di più in futuro».
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