
«L'Italia sostiene la creazione di un sistema comune di assicurazione dei depositi che permetterebbe di realizzare una più completa mutualizzazione del rischio bancario nell'area dell'euro». Lo ha detto il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, nel corso di una audizione in commissione Finanze al Senato nell’ambito dell'indagine conoscitiva sulle condizioni del sistema bancario e finanziario italiano e la tutela del risparmio, anche con riferimento alla vigilanza, la risoluzione delle crisi e la garanzia dei depositi europee. Questa, ha proseguito il ministro, «contribuirebbe ad allentare il legame fra le banche e gli stati sovrani, garantendo a tutti i depositanti lo stesso livello e garanzia di protezione ovunque siano ubicati».
Si mira a rafforzare la resilienza del sistema e la riduzione del rischio
Padoan nel corso dell’audizione ha sottolineato che «l'asse» intorno al quale ruotano le iniziative del governo concernenti il sistema bancario nazionale sono «il rafforzamento della resilienza del sistema e la riduzione dei rischi». Padoan ha anche ricordato come la crisi finanziaria scoppiata dal 2008 abbia provocato un «pesante e prolungato periodo di recessione» con «effetti sul sistema bancario italiano, il cui modello di business quello commerciale risente più di altri della contrazione dell'attività economica».
Ridotti di 3 anni i tempi di recupero crediti
«Il patto marciano - ha detto il ministro rispondendo ad alcune critiche sulla debolezza delle nuove misure solo 'pro futuro' - consente di stipulare contratti di finanziamento con la facoltà per il creditore di entrare in possesso del bene posto in garanzia in soli 7-8 mesi contro i 40 attualmente stimati per le esecuzioni immobiliari attraverso procedura giudiziale». Questo nuovo istituto, ha sottolineato il ministro, «può intervenire sui contratti già stipulati». Si tratta di un “elemento importante” e che suscita già interesse perché «le parti possono ritenere utile rinegoziare un finanziamento». Questo, insieme all'altro nuovo istituto del pegno non possessorio, avrà un effetto sui tempi del recupero crediti «legato al rapporto tra stock e flussi» perché «il tempo di smaltimento delle procedure già avviate dipende anche dal numero di nuove procedure», che «potrebbero diminuire drasticamente». Padoan ha dichiarato che «l'insieme delle misure di semplificazione e modifica alle procedure concorsuali varate dal governo dal 2015 in poi hanno un impatto sul recupero dei crediti che stime indipendenti valutano nella misura di 3 anni di riduzione sui tempi medi rispetto alle stime diffuse tra gli operatori» ha concluso Padoan.
Con arbitrato possibile rimborso al 100%
Il sistema di indennizzo dei risparmiatori delle 4 banche «è un meccanismo eccezionale direttamente legato alle modifiche del quadro normativo europeo in materia di crisi bancarie», ha precisato il ministro dell'Economia, sottolineando il via libera Ue è arrivato perché «la Commissione europea ha condiviso con l'Italia l'opportunità di tenere conto, comunque in un contesto già caratterizzato da asimmetria informativa, di un'evoluzione normativa rispetto al momento dell'acquisto dei titoli». Il ministro rispondendo alle domande dei senatori della commissione Finanze di palazzo Madama ha ricordato che per il rimborso degli obbligazionisti delle 4 banche ci sono «due opzioni alternative, il rimborso automatico e l'arbitrato. Chi ritenga di avere tutte le ragioni di pretendere il completo rimborso, in caso di raggiro, di “misseling”, da chi ha venduto, può ricorrere all'arbitrato che non esclude affatto il rimborso al 100%».
Agire subito per il backstop
«L'accordo del 2013 prevede che il backstop debba essere istituito entro il 2024. Nulla ci impedisce di agire subito», ha sottolineato il ministro dell'Economia. «L'inizio dei negoziati è continuamente posposto», ha ricordato il ministro, proprio quando «a livello relativo è più probabile la carenza di fondi». Il backstop pubblico prevederebbe l'intervento, in caso di crisi di un istituto di credito, di un prestatore di ultima istanza: non solo lo Stato, ma anche la Banca Centrale.
Dai mercati primi segnali che Gacs è utile strumento
«Dal mercato arrivano i primi segnali a conferma che la “Gacs” (Garanzia su cartolarizzazioni crediti in sofferenza, ndr) sia uno strumento utile per smaltire progressivamente lo stock di crediti deteriorati», ha sottolineato il ministro dell'Economia.
Effetti destabilizzanti dal tetto al debito sovrano
«Il trattamento prudenziale attuale già include misure che considerano l'esposizione sovrana e ogni cambiamento, come segnalato anche da Bce e Commissione europea, potrebbe determinare effetti negativi e destabilizzanti sul sistema bancario europeo, sulla gestione del debito sovrano e quindi sull'economia reale», ha detto il ministro dell'Economia, facendo riferimento alla proposta di introdurre un tetto ai titoli di stato detenuti dalle banche. «L'esperienza recente - ha sottolineato - mostra che il comportamento delle banche in materia di detenzione dei titoli sovrani svolge una importante funzione anticiclica e quindi stabilizzatrice».
Servono anni per smaltire le sofferenze
«I tempi di un normale decumolo delle sofferenze si misurano in mesi ma anche in qualche anno, il presidente della Bce aveva indicato in 2-3 anni il tempo medio necessario», ha detto il ministro dell'Economia, rispondendo alle domande dei parlamentari. Tra sofferenze e incagli si arriva a uno stock di 360 miliardi, una cifra che «fa molta paura se uno immagina che la gestione di questo stock debba avvenire in un istante». Invece in Europa si ragiona con la «gradualità dei meccanismi e quindi assicurando una graduale riduzione di sofferenze e incagli e di pari passo con lo smobilizzo delle garanzie».
Cdp non accrescerà la sua quota in Atlante
«Non è intenzione di Cdp di accrescere la sua quota» in Atlante, ha poi detto il ministro dell'Economia, ricordando che Atlante è frutto di un'iniziativa privata, alla quale Cdp partecipa con una componente minoranza . I motivi, ha spiegato Padoan, sono due: motivi «strategici» e anche per non incorrere in infrazioni derivanti dalla «disciplina sugli aiuti di Stato».
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