
«L'Unione Europea non sta vivendo una crisi a una sola dimensione, bensì una serie di crisi che interagiscono tra loro producendo un senso di smarrimento generale al quale chi ha responsabilità politiche deve rispondere con azioni comuni». Ma per avere azioni comuni «è necessario che i governi abbiano fiducia l'uno dell'altro» ed è proprio la fiducia che manca oggi. È questo il messaggio del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan che oggi ha parlato agli studenti e ai docenti dell'Université Libre de Bruxelles dove ha presentato la strategia per la crescita che il premier Matteo Renzi ha sottoposto al Consiglio europeo.
Padoan ha sottolineato la necessità di «più integrazione a livello europeo» e di riforme strutturali a livello nazionale». E questo «in tutti gli stati membri», perché «l'Ue è un'unione ma anche un insieme di Stati, quindi ci deve essere un'interconnessione tra le azioni di politica nazionale e Ue», un principio «non ovvio quando i policy makers si riuniscono» a Bruxelles, ha sottolineato Padoan.
Padoan: flessibilità crea incentivi per buone politiche
A tal fine, uno degli ingredienti indispensabili, per Padoan, è la flessibilità. Una leva la cui efficacia è stata rivendicata con forza. «La flessibilità è una parola che pronunciata da un italiano diventa sospetta», ha ironizzato il ministro dell'economia nel suo intervento. Per Padoan, invece, si tratta semplicemente di «qualcosa che aiuta a generare i giusti incentivi per realizzare buone politiche» e «aiuta a convincere i miei concittadini che le riforme strutturali sono essenziali».
“La flessibilità aiuta a generare i giusti incentivi per realizzare buone politiche”
Pier Carlo Padoan
«Limiti esposizione debito sovrano non è priorità»
Altro tema caldo, quello del tetto ai titoli di Stato detenuti dalle banche, rilanciato con forza dalla Germania. Un tetto contestato invece dal governo italiano. La questione di porre dei limiti all'esposizione delle banche al debito sovrano «non penso sia una priorità, ci sono altre priorità per fare progressi nell'unione bancaria», ha sottolineato Padoan, che ha ricordato come L'Eurogruppo abbia un'agenda molto piena su questo, a cominciare dal sistema unico di garanzia dei depositi bancari e dal “backstop” finanziario comune della risoluzione oltre ad altre misure tecniche. Infatti, mentre «è già stato fatto molto per mitigare i rischi», si è per ora fatto «troppo poco per condividerli». Ecco perché «stiamo perdendo un'opportunità se non diamo all'Unione bancaria lo schema comune di garanzia dei depositi».
«Tobin tax ha rallentato ma progetto non è morto»
Padoan ha ricordato inoltre la proposta di tassa sulle transazioni finanziarie, la cosiddetta Tobin Tax, avanzata da un gruppo di undici Paesi della zona euro. «Ora si è rallentato il processo», ha ammesso Padoan, ma «ciò non significa chela proposta è morta», ha assicurato il ministro.
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