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Caso Morosini, domani Orlando incontra vicepresidente del Csm: «Il problema ha rilevanza istituzionale»

Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, incontrerà lunedì il vicepresidente del Csm Luigi Legnini per l'incontro chiarificatore sulla vicenda del consigliere del Csm, Piergiorgio Morosini, e della sua intervista, poi smentita, al Foglio. Solo dopo questo colloquio Orlando farà la sua valutazione. Lo ha spiegato lo stesso ministro. «Il problema ha assunto una rilevanza istituzionale e riguarda il rapporto con un organo fondamentale come il Csm. È doveroso prima di dare una valutazione attendere questo passaggio» ha detto il Guardasigilli, che ha precisato come la rilevanza istituzionale del caso «non ha nulla a che vedere con libertà di espressione del magistrato, che non è in discussione». Nell’intervista dal titolo “Renzi va fermato”, Morosini avrebbe parlato tra l'altro di «rischio di democrazia autoritaria» legato alla riforma costituzionale che a ottobre sarà sottoposta a referendum confermativo. La notizia dell’incontro di lunedì arriva il giorno dopo la presa di distanze da Morosini della stessa giunta dell’Anm, che in una nota ieri aveva parlato di «dichiarazioni inopportune e ingiustificate», se confermate.

Orlando: non si discute libertà espressione
La rilevanza istituzionale del caso Morosini, ha precisato Orlando, «non ha nulla a che vedere con libertà di espressione del magistrato, che non è in discussione, e non si esaurisce su un punto su cui si sono concentrati molti ieri e cioè l'opportunità di alcune valutazioni politiche. C'è un profilo ulteriore, che è quello che attiene alle valutazioni date sul funzionamento delle istituzioni»

«Riforma prescrizione entro l'estate»
Orlando ha confermato inoltre l’intenzione del governo di accelerare sulla riforma della prescrizione. «Mantengo questo orizzonte, credo che sia a portata di mano». Così il ministro della Giustizia ha risposto infatti a chi gli chiedeva se la riforma della prescrizione sarà approvata entro l'estate. In attesa che la maggioranza trovi un'intesa sugli emendamenti da presentare al testo base approvato in commissione al Senato (comprensivo delle norme sulla riforma del processo penale), già ieri il ministro aveva rilanciato la palla nell'altra metà campo, quella dei magistrati, evidenziando come il numero delle prescrizioni dipenda anche da come sono organizzati gli uffici giudiziari. Dalla mappatura dei distretti di Corte d'appello effettuata dagli uffici tecnici di via Arenula risulta infatti che il numero di processi prescritti varia notevolmente da ufficio a ufficio.

«Norme non bastano serve organizzazione»
«Le norme sono importanti ma non bastano, vanno individuati modelli organizzativi per contrastare il fenomeno. Questo è quanto emerge dai dati che metteremo a disposizione anche del Parlamento» ha ribadito oggi Orlando, evidenziando l'importanza di mettere in campo non solo una riforma, ma anche nuove strategie organizzative degli uffici giudiziari per arginare il fenomeno della prescrizione dei reati. «In alcuni distretti le prescrizioni sono del 25% e in altri soltanto dell'1%», aveva anticipato Orlando il 16 aprile a La Spezia, aggiungendo di essere rimasto «colpito da questi dati».

Prescrizione per reati Pa sopra la media, ma ora in calo
È sopra la media (12,5% nel 2014) la percentuale dei reati contro la pubblica amministrazione che si prescrivono prescrizione, ma ora sembra che «la tendenza si sia invertita», con un calo per questo tipo di reati, in controtendenza con il generale aumento che si registra. Lo ha evidenziato il ministro della Giustizia Andrea Orlando presentando un'analisi condotta da via Arenula sul fenomeno. Si tratta di una «piccola diminuzione» (nel 2013 la percentuale era del 13,3%). E la previsione è che nel futuro andrà meglio: «pensiamo che nel corso dei prossimi anni la prescrizione dei reati contro la pubblica amministrazione scenderà fino ad arrivare a percentuali molto contenute». Buone notizie per il peculato, dove la prescrizione è ormai prossima allo zero (0,8 %) e per la concussione (2,9%). Se l'incidenza media generale della prescrizione è del 9,5%, sono sopra quest'asticella i reati societari (13,2%). Poco sotto (9,1) le truffe, le lesioni e gli omicidi colposi (5,9%), i reati ambientali (5,6%) e i reati di violenza sessuale (1,3%).

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