Italia

Banche, indennizzi all’80% per redditi fino a 35mila euro…

  • Abbonati
  • Accedi
Politica economica

Banche, indennizzi all’80% per redditi fino a 35mila euro Recupero crediti accelerato

Frutto di un lungo negoziato con Bruxelles, arriva finalmente lo schema per offrire un ristoro ai possessori di obbligazioni subordinate delle quattro banche poste in risoluzione alla fine di novembre scorso. Il Presidente dei Consiglio, Matteo Renzi, ha spiegato ieri che per circa 10.000 risparmiatori, ovvero tutti i clienti delle quattro banche che hanno investito in bond subordinati prima del 12 giugno 2014 , vi potrà essere un rimborso forfettario fino all’80 per cento. Lo spartiacque temporale , che dà diritto al rimborso diretto è stato infatti fissato al momento in cui sulla Gazzetta ufficiale europea è comparsa la direttiva che detta le nuove norme per la risoluzione bancaria. Pertanto, restano fuori dalla possibilità di accedere al rimborso automatico solo 158 persone, ovvero coloro che hanno investito in titoli subordinati di Banca Marche, Carife, Carichieti e Banca Etruria dopo l’entrata in vigore della direttiva europea BRRD, cioè dopo la metà del 2014. Per loro si prospetta la strada dell’arbitrato, quella per la quale si deve accertare se vi siano stati casi di misselling. Ma perchè si possa effettivamente accedere al rimborso automatico, si deve rientrare all’interno di una soglia di reddito o di patrimonio. Si deve avere cioè o un reddito inferiore a 35 mila euro o un patrimonio mobiliare inferiore ai 100 mila euro.

La regola concordata con la Commissione europea prevede inoltre che l’80 per cento dell’investimento perduto sia rimborsato al netto di oneri e spese di acquisto e, soprattutto, al netto delle differenza fra il rendimento complessivo dell’obbligazione subordinata e il rendimento dei titoli di Stato di durata equivalente. Se c’è una differenza positiva fra i due rendimenti, il rimborso ottenibile si riduce. In altri termini,come ha sottolineato il presidente del Consiglio, la volontà è quella di offrire un rimborso al netto di quanto, nel corso del tempo, si è guadagnato attraverso l’investimento in questo tipo di titoli, che avevano rendimenti molto elevati.

Seguendo questa metodologia, come ha spiegato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan durante la conferenza stampa la previsione è che al rimborso diretto possano accedere più di 5.000 persone. È questa infatti la stima del numero delle persone per le quali ricorre uno dei due parametri (o i 35 mila euro di reddito o i 100 mila di patrimonio mobiliare).

Le risorse per rimborsare gli obbligazionisti subordinati, ha poi spiegato il ministro «vengono dal sistema bancario, che finanzia questa operazione». In ogni caso, ha aggiunto Padoan «le risorse non saranno tali da razionare chi ha diritto a rimborso automatico o a rimborso da esito positivo dell’arbitrato. Le risorse per coprire sia i rimborsi automatici sia gli arbitrati ci sono, non saranno razionate».E l’allargamento della platea degli aventi diritto per il ministro non porrà problemi di capienza del Fondo, che era stato fissato in origine dalla Legge di stabilità a quota 100 milioni. «Questo problema non si porrà, ci saranno soldi per tutti quelli che hanno diritto. Sono soldi che provengono dal sistema bancario».

Nel testo trovano posto anche alcune, limitate, norme che dovrebbero favorire un più rapido recupero dei crediti. Secondo il premier Matteo Renzi l’abbattimento dovrebbe essere drastico, passando a 6-8 mesi. Un risultato che verrà raggiunto anche attraverso istituti inediti per il nostro ordinamento come il pegno non possessorio che, solo con contratto tra banca e imprenditore, potrà avere per oggetto beni mobili destinati all’attività d’impresa (macchinari, scorte). Non dovrebbe invece estendersi alle quote societarie; ipotesi sulla quale si è ragionato, per estenderla anche alle Srl, ma che avrebbe di fatto segnato la perdita del controllo sulla società in una molteplicità di casi per il mancato rispetto dei rimborsi.

Dal decreto dovrebbe essere stata stralciata in Consiglio dei ministri tutta la parte dedicata alla procedura civile che prevedeva l’anticipazione di alcune delle misure previste dalla delega in discussione al Senato (rito sommario di cognizione obbligatorio per le cause davanti al giudice unico, nuove competenze per il tribunale delle imprese, sanzioni per le liti temerarie).

© Riproduzione riservata