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Decreto scuola, ok del Senato alla fiducia sul maxiemendamento

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testo passa alla camera

Decreto scuola, ok del Senato alla fiducia sul maxiemendamento

Ok del Senato alla fiducia chiesta dal Governo sul maxiemendamento sostitutivo decreto legge sulla scuola. I sì sono stati 168, i no 90, un astenuto. Hanno votato la fiducia, oltre ai partiti di maggioranza, anche i verdiniani di Ala. Il sì alla fiducia rappresenta la contestuale approvazione del provvedimento che passa ora all'esame della Camera. Il provvedimento deve andare ora alla Camera. Il decreto, approvato in Cdm lo scorso 25 marzo, prevede tra l’altro il prolungamento del Programma 'Scuole Belle' dal primo aprile 2016 al 30 novembre 2016 con uno stanziamento di 64 milioni.

Maxiemendamento-fiducia su dl scuola, polemica al Senato
Con la fiducia su un maxiemendamento il governo ha deciso così di accelerare al Senato sul ddl di conversione del decreto scuola. Le proteste delle opposizioni, più che sul merito, si sono concentrate soprattutto sul metodo utilizzato dall'esecutivo. «Non è accettabile - è stata ad esempio l'accusa di FI - che quello della fiducia sia diventato il metodo ordinario per l'approvazione delle leggi».

Le misure del provvedimento
Il maxiemendamento, nei suoi punti principali, prevede procedure più efficienti e tempi certi (massimo 30 giorni) per il pagamento delle supplenze, la proroga degli interventi previsti dal piano Scuole Belle, l'estensione del bonus cultura ai giovani 18enni non comunitari con valido permesso di soggiorno in Italia. Si disciplina, inoltre, un ricalcolo dell'Isee delle famiglie con componenti disabili escludendo dal reddito disponibile alcuni trattamenti assistenziali se non rientrati nel reddito complessivo Irpef. Il provvedimento stanzia fondi fino a 12,2 milioni di euro per le scuole paritarie che accolgono persone con disabilità e 3 milioni di euro per la stabilizzazione del Gran Sasso Science Institute.

Con la fiducia non è stato votato un ordine del giorno presentato dalla senatrice a vita Elena Cattaneo su un progetto, quello Human Technopole, che vale 1,5 miliardi e definisce il futuro dell'area Expo. Progetto «improvvisato e opaco», ha sottolineato in Aula Cattaneo non risparmiando critiche anche alla scelta dell'Istituto italiano di tecnologia (Iit) come capofila. Critiche riprese anche dal presidente emerito Giorgio Napolitano che ha invitato il governo a fare chiarezza su «decisioni frettolose e discutibili». «Una volta ricevuti i riscontri dei 9 valutatori internazionali» scelti per il progetto dell'Iit, questo «sarà reso pubblico», è stata la replica del sottosegretario all'Istruzione Andrea D'Onghia che ha assicurato «la massima trasparenza».

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