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Padoan, troppe banche in Italia, servono altre aggregazioni

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intervista alla stampa

Padoan, troppe banche in Italia, servono altre aggregazioni

«Sono necessarie altre aggregazioni». Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, in un'intervista al quotidiano La Stampa, torna a promuovere le unioni tra le banche per rafforzare l'intero sistema creditizio.
«Il governo lavora da più di due anni a riforme strutturali del settore: delle banche popolari, di quelle cooperative, delle fondazioni bancarie. Abbiamo assistito alla nascita del Fondo Atlante, abbiamo preso misure per accelerare le procedure concorsuali ed il recupero crediti. I vincoli normativi da parte dell`Europa oggi sono molto più forti di ieri.

Abbiamo fatto tutto quanto è lecito fare, e per questo - sottolinea Padoan - è importante che il sistema decida in autonomia tutte le iniziative ulteriori con una valenza di stabilità sistemica. Il nostro lavoro è ispirato da una filosofia di fondo: favorire le aggregazioni. Ebbene - sottolinea Padoan - il processo deve andare avanti, perché in Italia ci sono ancora troppe banche».

In merito alle indiscrezioni su un prossimo cambio della guardia ai vertici di Unicredit, Padoan risponde: «Io rispetto l`autonomia del settore. Non sta a me dare indicazioni sulle decisioni che spettano agli azionisti: ciò che conta è che esse vengano prese avendo come unico obiettivo la sana e prudente gestione».


E sul confronto tra Roma e Berlino sul tema banche, il ministro sottolinea che «le cose che ci dividono ancora dalla Germania hanno a che vedere con i passi da fare per il futuro dell`Unione bancaria. Noi siamo favorevoli ad un meccanismo di garanzia comune, la Germania no. Noi siamo contrari a introdurre vincoli per l`esposizione delle banche ai debiti sovrani, loro sono a favore. Normale dialettica».

Avanti con privatizzazioni e tagli per ridurre debito
«Il governo andra' avanti con privatizzazioni e tagli per ridurre il debito» ha assicurato il titolare del dicastero di via XX settembre. «Sul debito - spiega Padoan - continueremo a fare cio' che e' necessario benche' l'assenza di inflazione non aiuti. Stiamo privatizzando l'Enav, nell'ultimo consiglio dei ministri abbiamo approvato il decreto propedeutico alla messa sul mercato di Ferrovie, resta aperta l'ipotesi di vendere una nuova trance di Poste e parte del patrimonio immobiliare».


Tra le priorita' da qui all'estate, «il governo sta preparando un decreto che abbiamo chiamato `Finanza per la crescita´: un insieme di misure volto a rafforzare il finanziamento delle piccole e medie imprese oltre il canale bancario. È già cominciato il lavoro sulla legge di Stabilita', stiamo cercando di creare le condizioni per rendere il bilancio pubblico piu' agile ed efficiente. Grazie alla riforma della legge di Bilancio, che ha appena iniziato l'iter alla Camera, la revisione della spesa diventerà permanente». «La riforma - spiega il ministro - permettera' di `aggredire´ voci di spesa che fino ad oggi, una volta introdotte, sono date per acquisite. Sara' piu' facile riconsiderare le decisioni prese in passato».

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