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È morto Marco Pannella, il leader radicale aveva 86 anni

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lutto nella politica

È morto Marco Pannella, il leader radicale aveva 86 anni

Marco Pannella (LaPresse)
Marco Pannella (LaPresse)

Marco Pannella è morto questo pomeriggio. L'annuncio è stato dato in diretta da Radio Radicale che sempre ieri aveva dato notizia del ricovero. Lo storico leader dei radicali, che aveva da poco compiuto 86 anni, era ricoverato nella stanza 415 di una clinica romana da ieri, quando le sue condizioni di salute si erano fatte più critiche ed era stato necessaria l’ospedalizzazione «per garantirgli un ambiente adeguato alle sue attuali condizioni». Dopo una lunga lotta contro due tumori al fegato e ai polmoni la situazione si era aggravata e si era reso necessario il ricovero per ricevere cure adeguate. Venerdì 20 maggio sarà allestita la camera ardente a Montecitorio, mentre sabato si terranno i funerali a piazza Navona.

Proprio nella struttura che lo ha ospitato tante volte per riprendersi dopo i suoi digiuni. Pannella è stato sedato per non fargli sentire gli atroci dolori che hanno accompagnato la fase terminale della sua malattia. Dopo i saluti ad amici e parlamentari nei mesi scorsi, riuniti attorno al tavolo della sua cucina, Pannella è stato assistito dalla sua compagna Mirella, dal suo medico e dalle suore della struttura sanitaria.

Sui social si è sperato nel miracolo
Sui social si è sperato nel miracolo e sono state ricordate le sue tante battaglie per i diritti civili. L’hastag #Pannella è diventato topic trend di Twitter rapidamente: «Non mollare!», «Tieni duro», «Forza vecchio leone», sono alcuni dei tweet più condivisi in rete.

Una vita in prima linea in difesa dei diritti civili
Giacinto, detto Marco, Pannella lo scorso 2 maggio aveva compiuto 86 anni, di cui sessanta con un ruolo unico e irripetibile sul palcoscenico della politica italiana. Il Partito radicale, la sua creatura politica, ne ha fatta di strada da quando, nel 1955, Pannella lo ha fondato insieme a personaggi del calibro di Leo Valiani ed Eugenio Scalfari. Nel 1963 Pannella assunse la segreteria e diventò il dominus indiscusso. Nel 1965 Pannella iniziò la campagna per il referendum sul divorzio. Sarà uno dei suoi tanti successi politici. Anni dopo verrà anche la vittoria sull'aborto. La lotta non violenta sarà la cifra di tutta l’azione politica di Pannella e dei Radicali: non si contano gli scioperi della fame e della sete, le clamorose proteste, sempre non violente, di disobbedienza civile, i sit-in. Lunghissima la sua esperienza politica: nel 1976 viene eletto per la prima volta alla Camera. Ci tornerà nel 1979, nel 1983 e nel 1987. Innumerevoli le sue campagne e le iniziative referendarie: dall’abolizione della pena di morte alla fame nel mondo, dalla legge elettorale alla giustizia, alla drammatica situazione delle carceri italiane.

Cordoglio bipartisan della politica
Sono tanti gli attestati di cordoglio espressi dal mondo della politica. Voci bipartisan hanno ricordato il suo impegno per le battaglie civili. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha parlato di Pannella come «coscienza critica del nostro Paese, sulla base di una fedeltà ai principi di libertà e di democrazia». Il premier Matteo Renzi su twitter lo ha definito «combattente, leone della libertà». Il presidente del Senato Pietro Grasso lo ha ricordato come «protagonista assoluto della storia repubblicana e delle battaglie per i diritti civili», la presidente della Camera Laura Boldrini ha sottolineato il suo apporto «determinante a una società più aperta, più tollerante, più rispettosa delle persone». «#CiaoMarco ci mancherai», è il tweet della ministra Marianna Madia. «Onore a un combattente. Alcune sue battaglie non le ho condivise, altre sì, ma almeno lui ci ha sempre messo la faccia. Una preghiera», ha sottolineato il segretario della Lega Nord , Matteo Salvini.

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