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Roma verso il ballottaggio, Marchini e Fassina orientati a votare scheda…

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amministrative 2016

Roma verso il ballottaggio, Marchini e Fassina orientati a votare scheda bianca. M5S: niente alleanze

La corsa verso il ballottaggio è iniziata e la partita di Roma si fa più agguerrita. Con i Cinquestelle di Virginia Raggi che tirano dritto, alla larga da qualsiasi alleanza, incassando anche l'endorsement di Salvini e il Pd convinto che Roberto Giachetti possa compiere «l'impresa» di vincere al secondo turno. L'ex candidato al Campidoglio Stefano Fassina, invece, si dice «orientato a votare scheda bianca» e lo stesso fa Alfio Marchini, che però si dichiara disponibile a un incontro con Raggi e Giachetti.

Scheda bianca per Fassina e Marchini
«Se Raggi e Giachetti vogliono incontrarmi io sono disponibile a farlo» ha detto oggi Marchini rispondendo a una domanda nel corso di una conferenza stampa nel suo comitato elettorale, durante la quale ha spiegato che «se fossi stato convinto che Giachetti, al quale mi lega amicizia e stima e ha fatto bene ai tempi di Rutelli, o Raggi, con la quale ci siamo conosciuti questi tre anni in Consiglio, fossero la soluzione o avessero le risposte ai problemi di Roma allora avrei votato loro o li avrei appoggiati». Ma, ha aggiunto «nessuno dei due a mio avviso ha la soluzione giusta e al momento voterei scheda bianca».
Sulla stessa linea anche Stefano Fassina, ex candidato della Sinistra Italiana a Roma: «Per noi quello di domenica è un risultato ovviamente non soddisfacente, pensavamo di intercettare un voto di protesta che invece è andato al Movimento 5 Stelle». Domani «ci riuniremo come Sinistra Italiana - ha aggiunto - ma siamo orientati a votare scheda bianca, perchè non ci sono le condizioni per convergere su nessuno dei due candidati: Roberto Giachetti vuole tornare alla Roma degli anni duemila, che per noi è stata l'origine dei problemi odierni, mentre Virginia Raggi parla di onestà, ma non la collega alla giustizia sociale».

I Cinquestelle: «Niente alleanze»
Dal canto suo la Raggi, forte del 35,3% dei voti conquistati nella Capitale al primo turno, si dichiara «per niente preoccupata del ballottaggio» del prossimo 19 giugno e sul suo profilo Twitter scrive che «I cittadini che ritengono il nostro programma condivisibile sono liberi di votarci». Una serenità ostentata anche dal vicepresidente della Camera - e membro del direttorio M5S - Luigi Di Maio, che assicura: «Ai ballottaggi non faremo nessuna alleanza, nessun biscotto: vogliamo che a parlare siano i cittadini».

Intanto, questa mattina al Senato si sarebbe svolta una riunione tra la Raggi e la candidata sindaco a Torino, Chiara Appendino: obiettivo dell'incontro, secondo fonti M5s, la messa a punto di una campagna elettorale parallela per i ballottaggi del 19 giugno, un asse Roma-Torino tra le due candidate M5S a sindaco.

Pd: «Ce la giochiamo»
Anche il candidato sindaco Pd Giachetti affida a Twitter il suo messaggio per gli elettori, scrivendo che «abbiamo 13 giorni per convincere i romani che sarò un sindaco più affidabile di Virginia Raggi. Se mi date una mano possiamo arrivare ovunque». Gli fa eco il presidente del partito, Matteo Orfini, che su Facebook scrive: «Ora è Raggi contro Giachetti. Ce la giochiamo».

E anche il vice segretario del Pd, Debora Serracchiani, spera che dopo «aver fatto il miracolo, Giachetti ora faccia l'impresa», perchè «conosce meglio la città, ha più competenza e più esperienza della Raggi e potrà fare la campagna elettorale che non è riuscito a fare finora prima del ballottaggio».

Il voto di Totti per le Olimpiadi
«Da romano e romanista io sarò sempre orgogliosamente a favore delle Olimpiadi a Roma». Così Francesco Totti ha dichiarato di «votare» per le Olimpiadi e quindi per Roberto Giachetti, favorevole a Roma 2024 al contrario della sua avversaria Raggi. «Il ballottaggio a Roma sarà un referendum sulle Olimpiadi: Raggi ha detto che sarebbe criminale farle mentre per me criminale sarebbe rinunciare a questa grande opportunità per Roma» ha detto Giachetti. E sull'endorsement di Totti ha aggiunto: «È un fatto importante che non può che farmi piacere».


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