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Ballottaggi, sfida tv tra Fassino e Appendino: uniti solo dalla Juve

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il confronto su sky tg24

Ballottaggi, sfida tv tra Fassino e Appendino: uniti solo dalla Juve

Preceduto da una stretta di mano tra i due candidati, va in scena a Torino il primo “Faccia a faccia” televisivo mandato in onda da SkyTg24 in vista dei ballottaggi in programma domenica prossima. Di fronte la candidata del Movimento 5 Stelle, Chiara Appendino , e il sindaco uscente Piero Fassino sostenuto dal Centro sinistra, divisi da circa 10 di punti al termine del primo turno di voto:  intorno al 41% lui, al 31 % lei. In positivo la sua prima risposta con il ritmo serrato imposto dalle “regole d’ingaggio” (countdown da 90 secondi al massimo, tre possibilità di replica da 30 secondi , domande incrociate e appello finale). Per Fassino «Torino è una città cambiata moltissimo, non ha rinunciato a essere città industriale ma si è aperta a nuove vocazioni ed è così che ha potuto affrontare la crisi senza piegarsi e ora è pronta riprendere percorso di crescita e sviluppo».

Ballottaggi: le sfide nelle principali città

Appendino: lavorare a vocazione produttiva, valorizzare Pmi
In apertura dichiarazione d’amore per la città anche da Chiara Appendino, sulla cui rimonta rispetto al primo turno scommette il Direttorio del M5S che la considera «una delle candidature migliori» di questa tornata elettorale. Per la trentenne grillina Torino «è una città con un incredibile patrimonio storico e culturale che ci invidiano dappertutto. Sono orgogliosa della vocazione culturale della città. La vocazione culturale però è sì importante, ma non sufficiente. Bisogna tornare anche a una vocazione produttiva e quindi valorizzare il patrimonio di piccole e medie imprese».

Nodo debito e società partecipate
Uno dei temi del confronto a due è la gestione delle società partecipate, croce e delizia di molte amministrazioni locali in giro per l’Italia. Fassino, al termine di un mandato da primo cittadino ereditato dal collega di partito Sergio Chiamparino (sindaco due volte tra il 2001 e il 2011) difende la buona amministrazione e ricorda che le partecipate torinesi «sono tutte attive, di alto livello». Critica sul punto Appendino, che ricorda l’eredità di «una situazione molto complicata», con un debito cittadino «appena sotto i tre miliardi, cui bisogna aggiungere »i debiti che riguardano le partecipate». «Il debito - aggiunge - noi lo affronteremo innanzitutto con una ricognizione, cercheremo di capire il debito della città e delle partecipate e andremo a verificare la situazione dei contratti derivati perchè vogliamo capire se si puo' intervenire in maniera conveniente per i cittadini.

Fassino: oggi debito sotto i 2,8 mld, nessun taglio a servizi
I conti di Appendino non piacciono però all’ex ministro della Giustizia dem, che scalda il dibattito sottolineando il buon lavoro svolto proprio sul fronte del debito dell’amministrazione. «Quando sono diventato sindaco il debito ammontava a oltre 3 miliardi e 300 milioni di euro oggi è sotto i 2,8 miliardi», riepiloga. E spiega che l’arretramento significativo è frutto di un abbattimento del debito «di 600 mln in 5 anni, dismettendo partecipazioni e immobili non strategici». Noi, rivendica, «non abbiamo ritoccato i servizi ai cittadini, dalle scuole materne ai trasporti pubblici è stato tutto mantenuto e in alcuni settori come l'infanzia e gli interventi di lotta alla povertà i servizi erogati dal Comune sono aumentati».

D’accordo solo sulla squadra del cuore: Juventus
Fassino torna poi a parlare della rivale come della «Giovanna d'Arco della pubblica moralità», appellativo affibbiatole nei mesi scorsi in un Consiglio comunale: «Penso ci sia molta superficialità a considerare l'attività di un sindaco. Nei cinque anni in cui è stata consigliera ci ha spesso attaccato senza spiegare come fare quello che diceva». «La mia è una candidatura forte - è la replica della candidata del Movimento 5 Stelle - e sono orgogliosa di essere stata apostrofata come la ”Giovanna d'Arco della pubblica moralità” perché mi stavo occupando delle risorse alle istituzioni culturali». Tra i tanti temi su cui i due sfidanti si sono distanziati - dal reddito di cittadinanza alla povertà e alle alle trasformazioni per il futuro della città - uno solo, il calcio, li ha visti d'accordo: entrambi tifano Juventus.

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