Un Fondo per l’assistenza ai disabili gravi privi del sostegno familiare da 90 milioni per quest’anno, 38,3 milioni per il 2017 e 56,1 milioni annui dal 2018. Con un pacchetto di agevolazioni fiscali per alcuni “negozi giuridici”, come trust, vincoli di destinazione e fondi speciali destinati alle persone con disabilità severe che restino senza famiglia: una sorta di garanzia per il futuro che i genitori possono decidere prima, senza aspettare il decesso di uno dei due. Ieri la Camera ha approvato la legge sul “dopo di noi” con 312 sì, 64 no e 26 astenuti. A favore i voti di Pd, Ap, Forza Italia, Lega Nord, Scelta civica, Democrazia solidale-Cd, Cor, Psi. Astensione da Sinistra italiana. Contrari i deputati del Movimento 5 Stelle.
Una platea di 150mila beneficiari
L’obiettivo dichiarato del provvedimento, in dieci articoli, è favorire il benessere, l’inclusione e l’autonomia delle persone con disabilità grave non causata dal naturale invecchiamento o da patologie connesse alla senilità, prive di sostegno familiare, in quanto mancanti di entrambi i genitori o perché gli stessi non sono in grado di fornire adeguato sostegno. Ogni misura è assunta «nel superiore interesse» del disabile, è integrata nel progetto individuale già previsto dalla legge 328/2000e va assicurata attraverso la progressiva presa in carico già durante l’esistenza in vita dei genitori. La potenziale platea di beneficiari, stimata nella relazione tecnica sulla base dei percettori di pensioni di invalidità con indennità di accompagnamento, è di 100mila-150mila persone.
I livelli essenziali di assistenza
La legge rafforza i livelli essenziali di assistenza (Lea) sanitaria e sociale per i disabili gravi privi del sostegno familiare, affidando alle regioni il compito di integrare le prestazioni e collaborare con i comuni. In attesa della definizione dei nuovi Lea, il ministro del Lavoro dovrà entro sei mesi definire gli obiettivi di servizio per le prestazioni da erogare.
Il Fondo ad hoc
Il nuovo Fondo da 90 milioni per il 2016, 38,3 per il 2017 e 56,1 dal 2018 sarà ripartito tra le regioni sempre con decreto del ministro del Lavoro da emanare entro sei mesi che fisserà anche i requisiti per accedere alle misure di assistenza, cura e protezione finanziate. Gli interventi possono essere di quattro tipi: programmi per favorire percorsi di deistituzionalizzazione e supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento; la realizzazione, ove necessario, di soluzioni per la permanenza temporanea in residenze extrafamiliari per fronteggiare le emergenze; interventi innovativi di residenzialità (alloggi di tipo familiare e cohousing); programmi per accrescere competenze e autonomia.
Detrazione più alta per le polizze vita
La detrazione Irpef per le polizze assicurative aventi per oggetto il rischio morte, se destinate alla tutela delle persone con disabilità grave, è elevata da 530 a 750 euro.
Trust, vincoli di destinazione e fondi speciali
L’articolo 6 del provvedimento prevede inoltre una serie di agevolazioni fiscali per la costituzione di trust, vincoli di destinazione di beni mobili e immobili e fondi speciali (disciplinati con contratto di affidamento fiduciario, anche a una onlus) destinati ai disabili gravi per favorirne inclusione, cura e assistenza. Nessuno di questi atti può essere assoggettato all’imposta di successione e di donazione. Dal 1° gennaio 2017 ai trasferimenti di beni e diritti in favore dei trust o dei fondi speciali e agli atti di costituzione dei vincoli di destinazione si applicano le imposte di registro, ipotecarie e catastali in misura fissa. Dallo stesso giorno i documenti posti in essere o richiesti dal trustee, dal gestore o dal fiduciario sono esenti dal bollo. Dal periodo di imposta 2016 scatta la deducibilità delle erogazioni liberali e delle donazioni effettuate nei confronti dei trust o dei fondi speciali, entro il duplice limite del 20% del reddito complessivo e di 100mila euro annui.
Renzi: «Migliaia di italiani si sono svegliati in un paese migliore»
Con un video pubblicato oggi su youtube, il premier Matteo Renzi ha rivendicato la bontà della legge: «Migliaia di italiani questa mattina si sono svegliati in un paese migliore. La legge sul “dopo di noi” è finalmente realtà. Sono le famiglie delle persone con disabilità che da oggi possono guardare al domani dei loro cari con un pochino di fiducia in più». Un esempio della «politica che si prende carico degli ultimi», per Renzi. Aggiungendo: «Lo so adesso ci saranno i soliti commenti, il boy scout. Ma sì, io rivendico, rivendico la legge sul terzo settore, rivendico la legge sui diritti civili, rivendico la legge sull’autismo. Rivendico con forza la legge sul “dopo di noi”».
M5S: «Una beffa che favorisce privati e assicurazioni»
Unica voce fuori dal coro i deputati del Movimento Cinque Stelle, che hanno votato “no” alla legge. «Un’occasione mancata per la vera presa in carico di cittadini disabili, soprattutto quelli appartenenti alle fasce più fragili e meno abbienti», affermano. «Fortemente favorite, invece, sono le assicurazioni e i trust, che si rivolgeranno ai cittadini abbienti e che hanno usufruito di un bel regalo da parte di Pd e governo. In sostanza, i privati potranno offrire strumenti di sostegno ma soltanto nei confronti di quanti già oggi sono in grado di assicurarseli. Una beffa che amplia la forbice tra famiglie ricche e povere con disabili a carico».
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