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«Recupero in un mese, vita normale entro tre»

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l’operazione di berlusconi

«Recupero in un mese, vita normale entro tre»

Cruciale sarà il risveglio, poi un mese per il recupero e tre per tornare a una vita completamente normale e attiva. Per il cardiochirurgo Francesco Musumeci, direttore del dipartimento di malattie cardiovascolari dell’ospedale San Camillo di Roma, alla sospensione della sedazione si potrà valutare a pieno la riuscita dell’intervento di sostituzione della valvola aortica subito ieri da Silvio Berlusconi. Escludendo eventuali complicanze neurologiche, «estremamente rare», così come il rischio di emorragie e di eventuali aritmie.

Musumeci conferma che si tratta di un intervento di routine: «Io stesso ne ho effettuati due oggi e due ieri. Si esegue in circolazione extracorporea, utilizzando la macchina cuore-polmone, si ferma il cuore, si apre l’aorta, si rimuove la valvola malata e si sostituisce con una protesi valvolare che può essere o meccanica o biologica, a seconda dell’età del paziente». Nel caso di Berlusconi, si è optato per quella biologica: «Perché ha il vantaggio, in quanto fatta con tessuto animale, di non richiedere terapia anticoagulante. Il rovescio della medaglia è che non dura per sempre: dopo circa 15-20 anni necessita di sostituzione. Per questo è in genere la prima scelta per i pazienti con più di 65 anni». Tutti, dopo l’operazione, restano addormentati e vengono trasferiti in terapia intensiva per monitorarne le condizioni. «Quando sono stabili, entro le successive 24 ore, vengono progressivamente svegliati e staccati dall’assistenza respiratoria meccanica», continua l’esperto. A quel punto «tornano vigili e autonomi» e i medici possono valutarne il rientro nel reparto di degenza.

Difficile a quel punto fare previsioni sui tempi: «Potrebbe servire una settimana o più, potrebbero comparire infezioni, che sono rare e comunque trattabili. In genere i pazienti più avanti negli anni hanno un recupero un po’ più lento. I medici che seguono Berlusconi decideranno quando sarà il momento utile per la dimissione». Alla quale «segue spesso un periodo di riabilitazione cardiovascolare in strutture dedicate: esercizi con cyclette e fisioterapia». La capacità di recupero «è molto soggettiva» e può durare «due-tre mesi». Ma, superata questa fase, «si torna a una vita assolutamente normale». Al punto da reggere anche i ritmi frenetici dell’attività politica? «Assolutamente sì».

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