«Direi di no, nel senso che questa è una linea generale e riguarda tutti i Paesi, e ci sono paesi in Europa che hanno sistemi previdenziali molto meno in equilibrio del nostro». È la risposta del ministro del Welfare, Giuliano Poletti, a chi gli chiedeva se l'Italia fosse toccata dal documento di ieri dell'Eurogruppo critico sulle forme di flessibilità in uscita.«L'Europa dà un indirizzo generale che
vale per tutti» ha spiegato Poletti parlando a margine di un convegno su Garanzia giovani a Firenze. «Noi l'equilibrio ce lo abbiamo nel tempo, ma dobbiamo correggere quegli elementi che producono un tasso di ingiustizia». Per cui «adesso dobbiamo guardare a una legge che è stata fatta male, perché non aveva un tasso di flessibilità e non aveva gradualità: l'errore vero della legge Fornero è che non ha gestito la transizione».
Banche e assicurazioni parte dell'operazione
«Naturalmente gli istituti bancari e assicurativi dovranno essere una parte dell'operazione» , aggiunge il ministro riferendosi all'ipotesi del prestito ventennale. «Io credo che si dovrà fare attraverso strumenti di evidenza pubblica che mettano in chiaro come si partecipa quali sono i costi e sceglieremo le soluzioni più vantaggiose per i cittadini. Dovremo usare procedure di evidenza pubblica perché dovremo garantire che lo strumento che si mette in campo è quello che costa di meno».
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