È stata del 36,56% l’affluenza alle urne rilevata alle 19 nei 113 comuni - esclusi il Friuli Venezia Giulia e la Sicilia - chiamati al ballottaggio per l'elezione dei sindaci. Il dato è stato diffuso dal Viminale. Al primo turno, alla stessa ora, la percentuale dei votanti era stata del 43,72 per cento: il ballottaggio segna quindi una percentuale di votanti ridotta di ben 7,16 punti percentuali.
Affluenza in calo di 12 punti a Napoli, di 5 a Roma e Bologna
È stata del 39,15% l'affluenza alle urne rilevata alle 19 a Torino, dove è in corso il ballottaggio per l’elezione del sindaco tra Piero Fassino (centrosinistra) e Chiara Appendino (M5S). Al primo turno l'affluenza alla stessa ora era stata del 41,32%. Alle 19 l'affluenza dei votanti a Milano, per il turno di ballottaggio, è stata del 39,72%. Nella sfida fra Giuseppe Sala (centrosinistra) e Stefano Parisi (centrodestra) due settimane fa era stata del 42,43%. Alle 19 l'affluenza dei votanti è in calo di 5 punti a Roma, dove per il turno di ballottaggio, è stata del 34,90%. Due settimane fa era stata del 39,39%. Affluenza in calo di 5 punti anche a Bologna, dove alle 19 ha votato il 41,64%. Un dato in calo rispetto al 46,36% registrato al primo turno.Il calo maggiore, di oltre 12 punti a Napoli: è al 25,27% l'affluenza alle urne rilevata alle 19 nella città partenopea, dove è in corso il ballottaggio per l’elezione del sindaco tra Luigi De Magistris e Gianni Lettieri. Al primo turno l'affluenza alla stessa ora era stata del 37,99%.
I dati dell’affluenza alle 12
A mezzogiorno affluenza nella Capitale per il ballottaggio era in lieve calo rispetto al primo turno, con il 13,28% degli elettori tornati alle urne. Quindici giorni fa, alla stessa ora, erano il 14,12%. Meglio a Milano dove invece la partecipazione lle 12 era stata del 15,93% (la scorsa volta aveva votato il 15,56% del totale). Il dato complessivo diffuso dal Viminale, su base nazionale, ha fatto registrare una discesa di più di due punti percentuali rispetto al primo turno (14,48% contro 16,72%). A Torino si fa rivedere il 14,79% degli elettori, più o meno come in precedenza (14,05%). Si abbassa ma di poco la percentuale invece di Bologna (17,78% contro 18,80%).
In negativo di cinque punti il dato di Napoli
Invece spicca e di molto la differenza a Napoli, dove si è presentato ai seggi il 10,06% degli aventi diritto rispetto al 15,16% del 5 giugno. In pratica un terzo in meno. Peraltro un guasto alla linea di connessione tra il server del Comune e alcune scuole che ospitano i seggi elettorali ha rallentato fortemente le procedure di rilevazione dell’affluenza alle urne, con ritardi sul risultato nazionale.
Le sfide chiave per i riflessi generali del voto
I seggi elettorali sono stati regolarmente aperti alle 7 di questa mattina per i ballottaggi delle elezioni comunali che si concluderanno questa sera alle 23. Nel complesso la consultazione vede coinvolti 8.610.142 cittadini in 126 Comuni, di cui sei capoluogo di Regione. Lo scrutinio avrà inizio questa sera al termine delle operazioni di voto e dopo il riscontro del numero dei votanti. Da come si comporteranno i candidati alle urne, soprattutto gli outsider, non pochi osservatori fanno discendere conseguenze politiche non irrilevanti, anche se prive di effetti concreti sugli equilibri di governo come ha messo in chiaro inequivocabilmente il presidente del Consiglio.
Il Movimento Cinque Stelle avrebbe nella conquista del Campidoglio la sua affermazione simbolica, con sullo sfondo l’incognita di Torino che - per quanto ardua in partenza - trasformerebbe il test in un successo pieno con inevitabili effetti per il Pd. Ma anche la sfida di Milano è significativa per i dem e il suo segretario-premier, che sull’uomo Expo Beppe Sala ha puntato molto nella costruzione di uno schema che guardasse con attenzione all’universo moderato. Sotto la Madonnina lo sfidante Parisi dal canto suo cerca di rovesciare i risultati del primo giro, segnando un punto a favore della rinascita del centrodestra dopo la guerriglia interna alla coalizione vista negli ultimi mesi.
Raggi vota in scuola Ottavia e cita Pertini. Giachetti vota a Monteverde e poi va a correre
«Oggi servono due qualità: l'onestà e il #coRAGGIo. - Sandro Pertini». Lo ha scritto su twitter Virginia Raggi, candidata sindaco di Roma del M5s, scegliendo il «presidente di tutti gli italiani» per incoraggiare sé e i suoi elettori in queste ultime ore che potrebbero vederla tagliare il traguardo del Campidoglio. Raggi, ha votato nel primo pomeriggio nella scuola di via Maestre Pie Filippini nella borgata Ottavia dove vive, arriverà in serata nell'hotel H10 a Ostiense dove oltre 200 giornalisti aspetteranno con lei i risultati e, oltre ai parlamentari romani che l'hannno accompagnata nella campagna elettorale, dovrebbe materializzarsi anche Beppe Grillo. La BBc stamattina, dando per quasi certa la vittoria di Raggi, la definisce una «mazzata» per Renzi e il Pd, che qualificherebbe il M5S come la principale forza d'opposizione verso le elezioni politiche del 2018.
«La partita è aperta, giochiamocela insieme fino all'ultimo voto. E comunque vada, grazie Roma, orgoglioso di essere cittadino romano». Scriveva, invece, nottetempo il candidato del Pd Roberto Giachetti che ha votato in zona Monteverde. La giornata la passerà «facendo tante cose che in questo periodo non sono riuscito a fare, per esempio andare a correre», ha detto ai cronisti che lo attendevano fuori dal seggi di via Fonteiana. Una punta di veleno arriva con i saluti «Farò le cose che faccio normalmente quando sono in silenzio elettorale» ha sottolineato Giachetti, visto che il Pd aveva contestato il post pubblicato ieri su facebook dalla candidata del M5S per chiarire, dal suo punto di vista e carte alla mano, le polemiche nate intorno alla sua consulenza per l'Asl di Civitavecchia. Le ore chiuderanno alle 23.00 e solo allora si capirà se queste ultime contestazioni avranno intaccato il grande favore riscosso in città da Raggi, o se Roma avrà, per la prima volta nella sua storia, una donna seduta sullo scranno più alto di palazzo senatorio.
D'Alema, ho votato secondo indicazioni partito
D'Alema è arrivato al seggio in via Col di Lana, a pochi metri da viale Mazzini, alle 15.30, accolto da un nutrito gruppo di cronisti e video-operatori. «Vorrei si rispettassero le leggi dello Stato. La segretezza del voto è un principio costituzionale, lo faccio presente» ha detto al presidente del seggio, riferendosi all' “assedio” mediatico. Uscito dalla cabina (con due schede) ha risposto alle domande dei cronisti: «Se ho votato con convinzione? Ho votato - è stata la risposta di D'Alema - come sempre nella mia vita. Fin da quando ero piccolo, ho votato secondo le indicazioni del mio partito. Come ho sempre fatto nel corso di tutta la mia vita». Le voci riprese dal retroscena pubblicato dal quotidiano “La Repubblica” nei giorni scorsi che lo volevano pronto a votare a Roma anche Virginia Raggi in funzione antirenziana? Una montatura costruita un po' dal giornale che è una sorta di house organ del... e da qualcuno all'interno del mio partito. Purtroppo siamo arrivati a questo livello» ha commentato l'ex premier.
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