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Sala sindaco grazie alla sinistra che si ricompatta

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L’analisi

Sala sindaco grazie alla sinistra che si ricompatta

  • –di Sara Monaci

Alla fine il voto di sinistra si è fatto sentire. Evidentemente la campagna elettorale degli ultimi quindici giorni di Giuseppe Sala è servita a far tornare al voto quei milanesi che cinque anni fa scelsero Giuliano Pisapia, ma che al primo turno non avevano visto nell’ex commissario Expo un candidato credibile per l’eredità del centrosinistra. Lo hanno confermato i dati sui flussi elettorali: Sala il 5 giugno ha preso soltanto la metà dei voti che nel 2011 furono di Pisapia.

Tant'è. Il ballottaggio è stato un’altra cosa. Considerando che c’è stato comunque un calo di affluenza del 3% rispetto al primo turno, è plausibile l’interpretazione secondo cui una parte della sinistra “pura e dura” è tornata al voto, mentre invece il Movimento 5 Stelle (che il 5 giugno ha preso il 10%) a Milano non ha portato consensi al candidato del centrodestra Stefano Parisi, sull’onda dell’avversione al premier Matteo Renzi che invece serpeggia in altre città. Milano è stata un’altra cosa.

La campagna elettorale di Sala, negli ultimi cinque giorni, ha avuto innegabilmente dei tratti naif: sono stati presentati, per una possibile futura squadra, nomi che evocavano più emozioni che programmi. Emma Bonino per l’attività internazionale; il dj Linus per strizzare l’occhio ai giovani; Umberto Ambrosoli per la legalità; Gherardo Colombo per la trasparenza.

“L’importante è saper parlare a mondi diversi”

Gli spin doctor di Giuseppe Sala 

«L'importante è saper parlare a mondi diversi», dicevano dal quartier generale di via Plinio gli spin doctor dell’ex commissario. Semplice ma efficace, evidentemente.

Nei prossimi giorni Sala dovrà presentare la squadra per i prossimi cinque anni, quella vera. Ed è molto probabile che molti assessori uscenti verranno riconfermati. Del resto quasi tutta la squadra di Pisapia si è subito schierata con l'ex commissario. Tranne lo stesso Pisapia, che alle primarie ha scelto Francesca Balzani, sua vice. Tra i due non correva buon sangue. Adesso però che Sala ha vinto, è una mezza vittoria (e pure di più) per Pisapia.

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